Il dogma di Anfinsen, conosciuto anche come ipotesi termodinamica di Anfinsen, è un postulato della biologia molecolare espresso dal premio Nobel per la chimica Christian B. Anfinsen. Il dogma afferma che, almeno per le piccole proteine globulari, la struttura nativa è determinata solamente dalla sequenza di amminoacidi che costituiscono la proteina. Ciò equivale a dire che, nelle condizioni ambientali (temperatura, concentrazione del solvente e composizione, ecc.) alle quali avviene il ripiegamento proteico, la struttura nativa corrisponde a un unico minimo di energia libera, stabile e cineticamente accessibile.
Analizzando le tre condizioni relative al minimo di energia libera:
Come la proteina raggiunga questa struttura rientra nel campo di studio del ripiegamento proteico, che si basa un dogma correlato chiamato paradosso di Levinthal. Il paradosso di Levinthal afferma che il numero di conformazioni possibili disponibili per una data proteina è astronomicamente grande. Effettivamente, questo rende la predizione computazionale della struttura proteica tramite la valutazione di tutte le possibili configurazioni irrealizzabile persino per proteine relativamente piccole.
Inoltre, alcune proteine hanno bisogno dell'assistenza di un'altra classe di proteine chiamate chaperoni molecolari per realizzare un avvolgimento corretto. È stato suggerito che ciò contraddirebbe il dogma di Anfinsen, tuttavia questi non sembrano influenzare lo stato finale della proteina, piuttosto agirebbero principalmente prevenendo l'aggregazione di diverse molecole proteiche prima che la proteina vada incontro al ripiegamento.