Con dominium maris Baltici, ovvero letteralmente dal latino "dominio del Mar Baltico", si fa riferimento a uno degli obiettivi politici primari perseguiti dai regni della Danimarca e dalla Svezia nel Basso Medioevo e fino all'inizio del Settecento.[1][2] L'ipotesi di acquisire la supremazia nelle acque del Baltico, fondamentale percorso commerciale per tutte le potenze situate sulle coste orientali e settentrionale dell'Europa, rappresentò un leitmotiv che si protrasse fino alle guerre del Nord, durante le quali le marine danese e svedese svolsero però un ruolo secondario, in quanto le principali manovre belliche avvennero sulla terraferma.[3]