Le donne nell'Atene classica (tra il V il IV secolo a.C.) erano generalmente tenute di proposito in ruoli per lo più inferiori rispetto a quelli assegnati agli uomini. Il loro "status" esatto dipendeva dal fatto che si trattasse di schiave, di appartenenti alla classe dei meteci, oppure di donne nate libere, così come anche dall'eventuale attività professionale svolta; ma anche le stesse donne nate libere non sono considerate come veri e propri appartenenti alla cittadinanza, mancandogli sempre del tutto - per fare solo un esempio - del diritto di voto e di esprimere la propria libera opinione davanti alle assemblee della polis[1].