In informatica un drive virtuale è un dispositivo che è riconosciuto dai sistemi operativi come un drive fisico ordinario, che attraverso l'uso di software definiti “emulatori di cd” legge dall'hardware delle immagini disco anziché dei veri e propri dischi ottici fisici.
Un drive virtuale può emulare ogni tipo di drive fisico, ad esempio fra i tanti un Hard disk drive (disco fisso), un lettore di nastri magnetici, una chiave USB, Floppy disk drive (lettore floppy), CD/DVD/BD/HD DVD o una risorsa condivisa.[1] Un drive emulato è creato di solito anche all'interno della RAM (detto disco Ram) per un accesso più rapido di lettura/scrittura, o in un disco fisso. Usi tipici di drive virtuali includono il mount di immagini disco di CD e DVD, e il mount di dischi fissi virtuali per una crittografia in tempo-reale.
Alcuni sistemi operativi come Linux[2] e macOS[3] comprendono delle utility relative all'utilizzo di drive virtuali, mentre altri come Microsoft Windows richiedono software aggiuntivi.
I drive virtuali solitamente sono di-sola-lettura, vengono usati per il mount di immagini disco già esistenti che non sono modificabili dal drive. Esistono comunque software[4] che comprendono drive CD/DVD virtuali che possono produrre nuove immagini disco; questo tipo di drive virtuali assume vari nomi, tra i quali "masterizzatori virtuali".