Elezioni parlamentari negli Stati Uniti del 2006 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Stato | Stati Uniti | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Data | 7 novembre | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Assemblee | Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti, Senato degli Stati Uniti | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Distribuzione del voto alla Camera e al Senato | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Le elezioni parlamentari negli Stati Uniti d'America del 2006 si tennero il 7 novembre per l'elezione del 110º Congresso, e costituirono elezioni di metà mandato nel corso della seconda presidenza di George W. Bush, eletto nel 2000. Con un'ondata democratica che interruppe dodici anni di dominio repubblicano, il Partito Democratico ottenne la maggioranza al Congresso, tra i governatori e nei parlamenti statali.
Al Senato i democratici conquistarono sei seggi in più di quelli che avevano, assicurandosi una stretta maggioranza; ottennero anche 31 seggi in più alla Camera dei rappresentanti, e a seguito di queste elezioni Nancy Pelosi divenne la prima Speaker donna.[1] Alle elezioni governatoriali i democratici conquistarono sei stati in più rispetto a prima delle elezioni. A livello nazionale, i repubblicani non riuscirono a strappare ai democratici nessun distretto congressuale e nessuna carica di governatore sottoposta ad elezioni.
Tra le ragioni della vittoria democratica vi furono il declino dell'immagine di George W. Bush, l'insoddisfazione verso la sua amministrazione sia per la gestione dell'uragano Katrina sia della guerra in Iraq, l'inizio dello scoppio della bolla immobiliare negli Stati Uniti, le sconfitte legislative di Bush sulla sicurezza sociale e sulla riforma dell'immigrazione, il coinvolgimento del Congresso senza precedenti e contro l'opinione popolare nel caso di Terri Schiavo, oltre ad una serie di scandali che coinvolgevano politici repubblicani.[2]