Ĕlōhīm (in ebraico אֱלוֹהִים ,אלהים? ) è il nome in ebraico biblico attribuito alla divinità[1] e il titolo del Dio di Israele nell'Antico Testamento[2], seppure il termine sia grammaticalmente un termine plurale[1].
Nella tradizione cristiana è spesso tradotto con "Dio" e se riferito a Yahweh è inteso come il Dio unico di Israele[3]. Viene utilizzato il termine al plurale per riferirsi ad una entità singola per vari motivi, il principale è quello di esaltare la grandezza di Dio. La Chiesa interpreta questo concetto, riportato nella Bibbia, per indicare "Dio e gli angeli". L'uso alternativo di questo nome e del nome Yahweh nel Pentateuco ha consentito alla "teoria delle quattro fonti" di isolare due correlati, detti "fonte elohista" e "fonte yahwista", dei quali è dedotta la combinazione nella composizione dei cinque libri.[2]
Con il significato di "dio, divinità", il nome è attribuito anche ad altre divinità individuali[4], ad esempio Astarte, Moloch, Chemosh e Kos, dèi nazionali rispettivamente dei Sidoni, degli Ammoniti, dei Moabiti[5] e degli Edomiti[6]. Anche il Sinedrio, Mosè e Davide vengono chiamati "elohim", in questo caso con il significato di "legislatore".
Al termine sono poi attribuiti vari altri significati nei seguenti passi: Salmi 8:6; 97:7; 138:1[7], 1 Samuele 28:13[8], Esodo 4:16; 7:1[9] e nel frammento 11Q13 dei Rotoli di Qumran.
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: non è stato indicato alcun testo per il marcatore Toorn, Bob Becking 1999 p. 274, 352