Epifania del Signore | |
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Particolare dell'Adorazione dei Magi di Gentile da Fabriano, Galleria degli Uffizi. | |
Tipo | religiosa |
Data | 6 gennaio |
Celebrata in | Italia San Marino Città del Vaticano Spagna Andorra Svizzera (catt.) Liechtenstein Austria Germania (catt.) Croazia Bosnia (catt.) Grecia Cipro Romania Slovacchia Polonia Svezia Finlandia Venezuela Uruguay Rep. Dominicana |
Religione | Cristianesimo |
Oggetto della ricorrenza | Manifestazione della divinità di Gesù Cristo all'umanità; principalmente la visita dei Magi nel Cristianesimo occidentale e il Battesimo di Gesù in quello orientale[1] |
Ricorrenze correlate | Battesimo di Gesù, Natale |
Tradizioni | dolciumi ai bambini |
Tradizioni profane | in Italia: la Befana |
Data d'istituzione | II secolo |
L'Epifania (nome completo: Epifania del Signore[2]), nota anche come Festa dell'Epifania o Santa Teofania nell'Oriente cristiano, è una festa cristiana che si celebra il 6 gennaio di ogni anno per commemorare la manifestazione (teofania) di Gesù Cristo come Dio Figlio incarnato. Nel cristianesimo occidentale, la festività celebra principalmente la visita e l'adorazione dei Magi al Bambino Gesù, e quindi la manifestazione fisica di Gesù Cristo ai Gentili. In Oriente ricorda il battesimo di Gesù nel fiume Giordano e il miracolo delle nozze di Cana.[3][4][5]
L'Epifania fa parte del periodo natalizio. In molte Chiese occidentali, la vigilia della festa è celebrata come la dodicesima notte di Natale. È l'ultimo giorno del tempo di Natale e una delle più antiche festività cristiane (insieme a Pasqua e Pentecoste). A volte è chiamata il Giorno dei Re Magi e in alcune tradizioni viene celebrata come Piccolo Natale. Inoltre in alcune denominazioni la festa dà inizio ad un periodo dell'anno liturgico detto appunto "Tempo dell'Epifania".
Nelle Chiese orientali l'evento celebrato è il battesimo di Gesù, momento in cui Gesù adulto viene manifestato come Figlio di Dio dalla voce del Padre e dalla colomba dello Spirito Santo. La data della festa è il 6 gennaio per le Chiese che seguono il calendario gregoriano e il 19 gennaio per quelle che adottano il calendario giuliano.[6]
Le usanze popolari dell'Epifania includono il canto dell'Epifania, la benedizione del gesso e della casa, il consumo della torta dei Re magi, il nuoto invernale, il falò di inizio anno e la partecipazione a funzioni religiose. È consuetudine per i cristiani in molte località rimuovere le loro decorazioni natalizie dopo l'Epifania, sebbene in altri paesi cristiani storicamente si rimuovano alla Candelora, la conclusione dell'Epifania.
Il termine "epifania" deriva dal greco antico, dal verbo epifàino (ἐπιφαίνω, che significa "mi rendo manifesto") e dal sostantivo femminile epifàneia (ἐπιφάνεια, traducibile con "manifestazione", "apparizione", "venuta", "presenza divina").
Sin dai tempi di Giovanni Crisostomo il termine assunse una valenza ulteriore, associata alla natività di Gesù. Nelle Chiese cattolica, ortodossa e anglicana è una delle massime solennità dell'anno liturgico, come la Pasqua, il Natale e la Pentecoste, e per i cattolici è festa di precetto; negli stati in cui non è riconosciuta come festività civile, viene spostata alla domenica tra il 2 e l'8 gennaio. È l'ultima delle solennità del tempo di Natale.
In Italia la festività è anche detta impropriamente Befana (corruzione lessicale di Epifania attraverso bifanìa e befanìa[7]), che è il termine profano che indica la figura folcloristica associata alla ricorrenza, originariamente tipica di alcune regioni italiane e poi diffusasi in tutta la penisola.