Erich Ludendorff | |
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Primo quartiermastro generale dello stato maggiore generale | |
Durata mandato | 29 agosto 1916 – 26 ottobre 1918 |
Contitolare | Paul von Hindenburg (come capo dello stato generale tedesco) |
Monarca | Guglielmo II |
Predecessore | Hugo von Freytag-Loringhoven |
Successore | Wilhelm Groener |
Dati generali | |
Partito politico | Partito Popolare Tedesco della Libertà e Partito Nazionalsocialista per la Libertà |
Professione | Militare |
Firma |
Erich Ludendorff | |
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Nascita | Kruszewnia, 9 aprile 1865 |
Morte | Tutzing, 20 dicembre 1937 (72 anni) |
Religione | Neopaganesimo |
Dati militari | |
Paese servito | Impero Tedesco |
Forza armata | Deutsches Heer |
Anni di servizio | 1883 – 1918 |
Grado | General der Infanterie |
Guerre | Prima guerra mondiale |
Battaglie | Battaglia di Liegi Invasione russa della Prussia Orientale Battaglia di Tannenberg Prima battaglia dei laghi Masuri Battaglia di Łódź Seconda battaglia dei laghi Masuri Grande ritirata Battaglia della Somme Battaglia di Passchendaele Offensiva di primavera Offensiva dei cento giorni |
Comandante di | Capo di stato maggiore dell'8ª Armata Capo di stato maggiore dell'Ober Ost Quartiermastro generale dell'Oberste Heeresleitung |
Decorazioni | Cavaliere dell'Ordine Pour le Mérite |
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Erich Friedrich Wilhelm Ludendorff (Kruszewnia, 9 aprile 1865 – Tutzing, 20 dicembre 1937) è stato un generale tedesco.
Nazionalista accanito, ufficiale di eccellente preparazione teorica, dal carattere brusco e irritabile, dotato di grande energia e di notevoli capacità organizzative e strategiche, divenne durante la prima guerra mondiale il principale collaboratore del generale Paul von Hindenburg e la vera personalità dominante dello stato maggiore tedesco, conseguendo numerosi successi sui vari campi di battaglia.
Sostenitore oltranzista delle correnti pangermaniste e nazionaliste, fu fautore e promotore di ambizioni imperialiste fino alla sconfitta finale della Germania, e sostenne la necessità della guerra a oltranza senza tenere conto delle conseguenze politiche e sociali del conflitto e dei sacrifici del popolo tedesco.
Dopo la sconfitta si fece teorico del concetto di guerra totale e sostenne inizialmente Adolf Hitler e il nascente nazionalsocialismo, prima di ritirarsi dalla vita pubblica per abbracciare un oscuro misticismo antisemita e pagano, connesso all'epica germanica. Analogamente ad altri nazisti della prima ora come Otto Strasser e Ernst Röhm, portò avanti una linea alternativa all'hitlerismo e fu emarginato dalla vita politica. Morì nel 1937, dopo aver messo in guardia l'ex alleato Paul von Hindenburg, deceduto già nel 1934, dal pericolo fatale che la demagogia di Hitler, ormai detestato da Ludendorff, rappresentava per la Germania.[1]
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