L'errore, in filosofia, indica qualcosa di falso che appare vero (o viceversa) nel campo a cui si riferisce il giudizio o la valutazione[2] e che quindi genera un'intrinseca contraddizione.[3]
L'errore può essere di natura pratica, quando si violano norme morali o principi che rendano efficace l'azione, o di natura teoretica quando si giudica vero ciò che è falso o falso ciò che è vero. In questo caso cioè viene volontariamente dato assenso ad un giudizio realizzando un collegamento tra volontà e intelletto.[4]
L'errore quindi riguarda tutta la nostra esistenza nel sapere e nell'agire incrociando concetti fondamentali come "opinione", "colpa", "dolore" e "felicità"».[5]