Esercito egizio

Esercito egizio
Placchetta d'avorio raffigurante Den (I dinastia) che sconfigge i nemici.
Rilievo di Ramses III.
Fanteria egizia - Tomba di Mesehti (XI dinastia).

In tutto il lungo arco della storia dell'antico Egitto l'esercito ricoprì un ruolo rilevante nella struttura della società, adattandosi all'evoluzione del concetto di stato che caratterizzò quella cultura.

La civiltà egizia si concentrò lungo le regioni settentrionali del fiume Nilo (attuale Egitto, nell'Africa settentrionale orientale), coalizzandosi intorno al 3150 a.C. con l'unificazione politica dell'Alto e del Basso Egitto sotto il primo faraone e si sviluppò nei successivi tre millenni. La sua storia si è declinata in una serie di regni stabili, separati da periodi di relativa instabilità noti come "periodi intermedi". L'antico Egitto raggiunse il suo culmine durante il c.d. "Nuovo Regno", dopo di che entrò in un periodo di lento declino (c.d. "Periodo Tardo"), durante il quale fu conquistato da una successione di potenze straniere: Assiri, Babilonesi, Persiani, Greci. Il dominio dei faraoni terminò ufficialmente nel 31 a.C., quando l'Impero Romano conquistò l'Egitto e ne fece una provincia (30 a.C.).[1]

Anche se le forze militari egiziane erano già ben presenti in fase antica (c.d. "Antico Regno" e "Medio Regno"), fu nel Nuovo Regno che l'armata del faraone raggiunse il suo apogeo tecnologico e strutturale.[2]

Per gran parte della sua lunga storia, l'Egitto fu unificato sotto un unico governo. La principale preoccupazione militare per la nazione era quella di tenere lontani i nemici. Le aride pianure ed i deserti che lo circondavano erano infatti abitate da tribù nomadi che occasionalmente tentavano di razziare o stabilirsi nella fertile valle del Nilo. Tuttavia, le grandi distese del deserto costituivano una barriera che proteggeva la valle del fiume ed era quasi impossibile attraversarle con grandi eserciti. Gli egiziani costruirono fortezze e avamposti lungo i confini est e ovest del delta del Nilo, nel deserto orientale e nella Nubia a sud. Piccole guarnigioni potevano prevenire piccole incursioni ma se veniva rilevata una forza considerevole veniva inviato un messaggio per chiedere l'intervento dell'esercito vero e proprio. La maggior parte delle città egiziane, inoltre, mancavano di mura cittadine e di altre difese.

Tatticamente, l'armata egizia ha sempre preferito bersagliare il nemico con armi a distanza, a discapito delle cariche di sfondamento. Elemento iconico dell'armata egizia (seppur frutto delle evoluzioni tecnologiche maturate nel corso del Nuovo Regno causa la contaminazione con i "barbari" hyksos) fu il carro da guerra.[3]

La storia dell'antico Egitto è divisa in tre "Regni" e tre "Periodi intermedi": durante i Regni, l'Egitto fu unificato sotto un unico governo; durante i Periodi intermedi il controllo del governo era nelle mani dei vari Nomi ("distretti") e/o di potentati stranieri. La geografia dell'Egitto garantiva al paese un prosperoso isolamento. Questa circostanza ha posto le basi per molte delle conquiste militari dell'Egitto.

Uno dei primi documenti che possediamo sulla storia dell'Egitto, la c.d. "Tavoletta di Narmer", descrive pittograficamente le guerre condotte dall'omonimo sovrano che portarono all'unione dell'Alto e Basso Egitto ed alla fase storica conosciuta come "Antico Regno".[4]

  1. ^ SvetonioAugustus, 18 - L'Egitto fu acquistato da Ottaviano Augusto alla morte di Cleopatra VII.
  2. ^ Healy 2005, pp. 27-28.
  3. ^ Spalinger 2005, p. 8.
  4. ^ (EN) I Shaw e P Nicholson, The Dictionary of Ancient Egypt, Harry N. Abrams Inc., 1995, p. 197, ISBN 0-8109-9096-2.

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