Esodo dei cantierini monfalconesi

Il silurificio dei cantieri navali di Fiume

Il termine monfalconesi definisce convenzionalmente i circa 2.500 lavoratori del Friuli-Venezia Giulia che a cavallo tra il 1946 e il 1948 per motivi di vicinanza ideologica al comunismo emigrarono in Jugoslavia per offrire le proprie competenze professionali perlopiù presso il cantiere navale di Fiume e il cantiere navale di Pola, da poco ceduti dall'Italia alla Jugoslavia in seguito al trattato di Parigi.

Il termine monfalconesi non indica tanto l'appartenenza geografica di queste persone quanto il fatto che ad emigrare, spesso portando con sé anche le proprie famiglie, furono in gran parte operai specializzati e impiegati dei CRDA (Cantieri Riuniti dell'Adriatico, attuale Fincantieri) di Monfalcone e Trieste, dove all'epoca lavoravano persone provenienti da tutto l'Isontino, da Trieste e dal Friuli.

Tale emigrazione può essere definita anche come esodo poiché coinvolse un notevole numero di persone in un periodo di tempo molto limitato.


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