Con espansionismo[1] si identifica la tendenza di uno Stato ad espandersi in termini geografici o di influenza economica[2] attraverso la costruzione di un impero militare o il colonialismo.[3]
Nell'età classica, le prime forme di espansionismo (che spesso comprendevano dislocazione, sottomissione, schiavitù, stupro ed esecuzione della popolazione vittima) erano spesse giustificate dalla "legge del più forte".
Con l'evolversi della concezione politica dello Stato-nazione, soprattutto in riferimento ai diritti dei governati, sono emerse giustificazioni più complesse. Il collasso dello Stato dovuto all'anarchia, la riunificazione o il pannazionalismo sono talvolta utilizzati per giustificare e legittimare l'espansionismo quando l'obiettivo esplicito è di riconquistare territori che sono stati persi o di prendere possesso di terre ancestrali.
In mancanza di una rivendicazione storica di questo tipo, i potenziali espansionisti tendono a promuovere ideologie di terre promesse come il destino manifesto[4] o un destino religioso sotto forma di Terra Promessa.