L'area della valle dei Re, a Luxor in Egitto, è stata un'importante zona di esplorazione negli ultimi due secoli. Ma, prima ancora, la zona è stata oggetto di turismo in tempi antichi, soprattutto nel periodo romano.[1] La storia delle esplorazioni esemplificano l'evoluzione nello studio dell'antico Egitto, a partire dai cacciatori di tesori fino agli scavi scientifici dell'intera necropoli di Tebe. Nonostante il numero degli interventi, solo undici delle tombe sono state completamente catalogate.
Gli scrittori greci Strabone (I secolo a.C.) e Diodoro Siculo (I secolo d.C.) avevano tramandato che il numero totale di tombe tebane era di 47, di cui oggi si crede che solo 17 siano rimaste intatte.[2] Pausania ed altri antichi scrittori hanno parlato di corridoi simili a tubi della valle, riferendosi evidentemente alle tombe.[1]
Molti altri furono i visitatori della valle in quel periodo, dato che molte tombe riportano graffiti scritti da turisti dell'epoca. Jules Baillet ha classificato oltre 2100 iscrizioni greche e latine, oltre ad alcune in lingua fenicia, cipriota, licia, copta ed in altre lingue.[1] La maggior parte degli antichi graffiti sono stati trovati nella tomba KV9, che ne contiene poco meno di mille. I più antichi graffiti datati risalgono al 278 a.C.[2]