Eugenio Castellotti | |||||||||||||||||||
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Castellotti (secondo da destra) con Gigi Villoresi, Alberto Ascari, e Vittorio Jano | |||||||||||||||||||
Nazionalità | Italia | ||||||||||||||||||
Automobilismo | |||||||||||||||||||
Specialità | Formula 1, Campionato mondiale vetture sport | ||||||||||||||||||
Termine carriera | 14 marzo 1957 (deceduto) | ||||||||||||||||||
Carriera | |||||||||||||||||||
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Eugenio Castellotti (Lodi, 10 ottobre 1930 – Modena, 14 marzo 1957) è stato un pilota automobilistico italiano.
Nella sua carriera si distinse particolarmente nelle gare di durata, ottenendo la vittoria nel 1956 sia alla Mille Miglia che alla 12 Ore di Sebring (nel secondo caso in coppia con Juan Manuel Fangio). Prese parte anche ad alcuni campionati di Formula 1, correndo per Lancia e Ferrari, in cui giunse per due volte al secondo posto in gara e conquistò una pole position.
Pilota aggressivo e veloce, era considerato l'erede di Alberto Ascari.[1] Molto ben voluto dalla stampa italiana e da Enzo Ferrari,[1] morì il 14 marzo 1957 durante una sessione di prove private sull'Aerautodromo di Modena.