Fate (franchise)

Logo ufficiale del franchise
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Fate (フェイト?, Feito), anche chiamato Fate Series (Fateシリーズ?, Feito shiriizu),[1] è un media franchise creato e gestito dalla software house nipponica Type-Moon sotto la guida di Kinoko Nasu e la direzione artistica di Takashi Takeuchi. La saga ha origine dalla visual novel Fate/stay night, alla quale fanno riferimento tutti i prodotti successivi, ovvero prequel, sequel, parodie, altre opere ed adattamenti accomunati dallo stesso prefisso nel titolo, ovvero Fate.

La serie si concentra principalmente su trame legate a eventi chiamati guerre del Santo Graal, che coinvolgono dei master, generalmente maghi esperti, e dei servant, manifestazioni degli spiriti eroici da loro evocati, che combattono tra di loro finché l'ultima coppia rimasta ottiene il Santo Graal.

Al 2018, l'intero franchise di Fate è stato stimato sui 2,74 miliardi di dollari di incasso complessivo dal 2004, con vendite in 5 continenti, di cui 2,63 miliardi generati unicamente da Fate/Grand Order.[2] Al 2019, il franchise è stato valutato intorno ai 4,135 miliardi di dollari, di cui 4,049 miliardi generati solo da Fate/Grand Order, 3,3 dei quali provenienti unicamente dal Giappone.[3] Questi incassi lo hanno reso uno dei franchise videoludici più redditizi di sempre, portandolo a superare anche la saga Metal Gear in soli quattro anni dall'uscita di Fate/Grand Order.[4]

  1. ^ Filmato audio 【公式】Fate/Grand Order チャンネル, The Essentials of “Fate Series” - 人類史最大の英雄譚 - | Fate/Grand Order 配信3周年記念映像, su YouTube.
  2. ^ (EN) List of the Highest-grossing Video Game Franchises, su defaultlogic.com (archiviato dall'url originale il 20 agosto 2018).
  3. ^ Luca di Carlo, Fate/Grand Order è un successo colossale con incassi miliardari in continuo aumento, su Everyeye.it, Hidedesign, 4 febbraio 2020. URL consultato il 16 aprile 2020 (archiviato dall'url originale il 16 aprile 2020).
  4. ^ (EN) Kara Dennison, Fate/GO Has Earned in Four Years What Metal Gear Solid Has in 32, su Crunchyroll, 6 aprile 2019. URL consultato il 18 aprile 2020 (archiviato dall'url originale il 13 luglio 2019).

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