Festival di Sanremo 2001 | |||
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Edizione | LI | ||
Periodo | 26 febbraio - 3 marzo | ||
Sede | Teatro Ariston di Sanremo | ||
Direttore artistico | Mario Maffucci | ||
Presentatore | Raffaella Carrà con Megan Gale, Massimo Ceccherini, Enrico Papi e Piero Chiambretti | ||
Emittente TV | Rai Uno Eurovisione | ||
Emittente radio | Rai Radio 1 Rai Radio 2 | ||
Partecipanti | 32 | ||
Vincitore | Elisa | ||
Secondo | Giorgia | ||
Terzo | Matia Bazar | ||
Premio della critica | Elisa | ||
Cronologia | |||
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Il cinquantunesimo Festival di Sanremo si svolse al teatro Ariston di Sanremo dal 26 febbraio al 3 marzo 2001 con la conduzione di Raffaella Carrà, terza donna a ricoprire il ruolo di presentatrice principale del Festival (dopo Maria Giovanna Elmi e Loretta Goggi), affiancata da Megan Gale, Massimo Ceccherini ed Enrico Papi. Piero Chiambretti curò, invece, gli interventi comici nelle cinque serate, durante le quali intrattenne il pubblico con una parodia del Festival di Napoli allestito in un palchetto dell'Ariston.
Nei progetti originali della Rai, Carrà avrebbe dovuto essere affiancata alla co-conduzione da Fiorello, il quale nel dicembre 2000 rinunciò all'incarico, nonostante la sua presenza fosse stata già ufficializzata (vi andò, però, in qualità di ospite nel corso di una serata).[1][2]
La direzione artistica fu curata ancora una volta da Mario Maffucci, la regia da Sergio Japino, la scenografia da Mario Catalano e la direzione musicale dal maestro Gianfranco Lombardi.
L'edizione fu vinta da Elisa con il brano Luce (tramonti a nord est) per la sezione Campioni, la quale conquistò anche il Premio della Critica, e dai Gazosa con il brano Stai con me (Forever) per la sezione Nuove proposte. Per Elisa, fino a quel momento interprete unicamente in lingua inglese, Luce (tramonti a nord est) rappresentò il primo brano in italiano della propria carriera, accompagnata durante l'esibizione sul palco, pur se in forma non accreditata, dai Solis String Quartet. Insieme a lei, sul podio si piazzarono Giorgia con Di sole e d'azzurro e i Matia Bazar con Questa nostra grande storia d'amore, rispettivamente al secondo e al terzo posto. Vincitore occulto della kermesse fu considerato Zucchero Fornaciari, tra gli autori dei due brani di Elisa e Giorgia,[3] così come altra vincitrice morale dell'edizione fu Caterina Caselli, la cui casa discografica aveva sotto contratto sia Elisa sia i Gazosa.
Sul piano televisivo, quest'edizione non riuscì a soddisfare appieno le aspettative prefissate, sia sul piano degli ascolti sia della conduzione;[4] in quest'ultimo caso, inoltre, finirono al centro di polemiche gli interventi di Papi e di Ceccherini, criticati per la loro eccessiva volgarità:[5] il primo, in particolare, fu pubblicamente e duramente ripreso anche dall'allora first lady Franca Ciampi.[6]
Riguardo agli ospiti della manifestazione, furono sollevate grandi polemiche alla vigilia della partecipazione del rapper Eminem (all'epoca alla sua prima esibizione in Italia), che però non diede luogo ad alcuno scandalo;[7] al contrario, a destare scalpore furono i Placebo, in particolare il loro frontman Brian Molko che, visibilmente in stato di ebbrezza, diede in escandescenza scagliando la propria chitarra contro un amplificatore al termine della performance, facendo infuriare il pubblico in sala e costringendo successivamente la conduttrice a scusarsi pubblicamente per l'accaduto.[8] Destò qualche perplessità anche la convocazione come ospite della rocker ucraina Katia Bujinskaia, la quale era infatti del tutto sconosciuta al pubblico italiano ma, per ragioni mai chiarite, la sua presenza venne preannunciata come quella di un'ospite di grande levatura internazionale. Ancora più clamoroso l'annullamento della sua esibizione, quando già la sua presenza era diventata un caso, per via della crisi di ascolti; la Bujinskaja fu quindi presentata solamente al Dopofestival, perdipiù a notte inoltrata.[9]
Altra querelle che si creò fu quella tra il gruppo hip hop Sottotono (in gara con la canzone Mezze verità) e la trasmissione televisiva Striscia la notizia, che lì accusò di aver plagiato la canzone Bye Bye Bye degli NSYNC; secondo una versione dei fatti, i Sottotono arrivarono ad aggredire fisicamente Valerio Staffelli, il quale sarebbe dovuto ricorrere alle cure mediche.