La città dell'Aquila è stata fondata due volte nel XIII secolo, a causa della distruzione della città da parte di Manfredi di Sicilia, che portò al decadimento del primo centro abitato.[1] Le vicende sono narrate da Buccio di Ranallo, poeta e scrittore aquilano, che racconta, nelle sue cronache rimate, della storia della città dal 1254 al 1362, anno che precede la sua morte. La città è nata da un piccolo castello denominato Acculi, probabilmente più popolato e importante degli altri, tanto che nel 969 accolse papa Giovanni XIII e l'imperatore Ottone I.[2] Come riporta lo storico Leopoldo Cassese, Buccio fu:
«...il primo cronista che narrò con tono appassionato e con ritmo di epica solennità le vicende di quel comune rustico sorto tra le aspre montagne di Abruzzo da un potente sforzo di volontà compiuto dall'oppresso ceto contadinesco.»
La raccolta e la valorizzazione del corpus delle cronache aquilane si deve allo storico e arcivescovo aquilano Anton Ludovico Antinori, vissuto nel XVIII secolo.[4]