Un fucile a ripetizione è un fucile a canna singola, in grado di sparare più colpi, prima di dover caricare nuove munizioni. Ciò si ottiene avendo nell'arma un serbatoio fisso o attaccato ad essa un magazzino di cartucce che vengono immesse nella camera di scoppio, tramite un meccanismo manuale oppure automatico. Nell'uso più comune, il termine "fucile a ripetizione" è più spesso riferito alle sole armi ad azione manuale, che è il significato contrapposto a quelle con azionamento automatico, cioè che sfruttano l'energia del rinculo o del recupero dei gas, per ripetere l'azione di caricare il colpo successivo; tuttavia, tutte le armi da fuoco autocaricanti sono tecnicamente una sottocategoria delle armi da fuoco a ripetizione.
I fucili a ripetizione rappresentavano un progresso significativo rispetto ai precedenti fucili a retrocarica a colpo singolo quando venivano usati per il combattimento militare, poiché consentivano una cadenza di tiro molto maggiore. I fucili a ripetizione "convenzionali" esordirono nella Guerra civile americana durante i primi anni 1860, ma già nel 1700 si usava un fucile ad aria compressa per ottenere la ripetizione: il fucile Windbüchse.
Può stupire la (storica) ritrosia delle autorità militari nell'adottare i fucili a ripetizione non appena disponibili. Trascurando gli obiettivi difetti che in principio queste armi (come qualunque prodotto innovativo) potessero eventualmente presentare, bisogna dire che in genere verso gli inizi del XX secolo gli alti comandi nutrivano una vera ossessione per lo "spreco di munizioni" da parte dei combattenti. Lo testimonia la frequente presenza, sulle prime armi a ripetizione, di dispositivi "cutoff", in pratica dei deviatori meccanici che escludevano dall'azione il caricatore (mantenuto di riserva per le fasi più concitate dello scontro), in modo da imporre l'inserimento in camera di un proiettile per volta.[1] Un meccanismo simile compare anche in moderni fucili a pompa; serve per sparare occasionalmente una cartuccia di tipo diverso (ad esempio: palla singola) rispetto a quelle contenute nel caricatore (ad esempio: munizione spezzata, tipo pallini).[2]