La fusione dei comuni del Belgio è stato un processo politico che ha portato alla riduzione del numero dei comuni autonomi, con più riforme succedutesi tra il 1975 e il 2019. Nel 1961 i comuni autonomi erano 2 663; nel 1983 questi erano stati riorganizzati e riuniti in 589 comuni. Dopo alcuni decenni senza ulteriori variazioni, il 1º gennaio 2019 quindici comuni fiamminghi sono stati riuniti in sette, riducendo il numero dei comuni fiamminghi da 308 a 300 e il totale belga da 589 a 581.[1]
Il progetto di fusione di un certo numero di amministrazioni locali per migliorare l'erogazione dei servizi, razionalizzando l'amministrazione creando economie di scala, fu opera del governo guidato da Leo Tindemans (1974-1978) e in particolare del ministro degli Interni Joseph Michel. Il quadro giuridico all'interno del quale le fusioni sono state attuate è stato definito in una legge approvata dal Parlamento belga il 30 dicembre 1975.[2]
Tutti gli ex comuni che al 1º gennaio 1961 erano ancora indipendenti e che oggi sono incorporati in un comune oggetto del processo di fusione, non hanno più funzioni amministrative e sono chiamati "section" del comune fuso.