Gas CS | |
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Nome IUPAC | |
2-clorofenilmetilidenepropandinitrile | |
Nomi alternativi | |
Gas CS Ortoclorobenzalmalononitrile | |
Caratteristiche generali | |
Formula bruta o molecolare | C10H5Cl N2[1] |
Massa molecolare (u) | 188,6 g/mol[2] |
Aspetto | Polvere cristallina bianca |
Numero CAS | |
Numero EINECS | 220-278-9 |
PubChem | 17604 |
SMILES | C1=CC=C(C(=C1)C=C(C#N)C#N)Cl |
Proprietà chimico-fisiche | |
Densità (g/cm3, in c.s.) | 1,04 g/ml |
Temperatura di fusione | 93 °C (366,15 K) |
Temperatura di ebollizione | 310 °C (583,15 K) |
Tensione di vapore (Pa) a 293 K | 3.4 × 10−5 Pa |
Indicazioni di sicurezza | |
Simboli di rischio chimico | |
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Il gas CS è il nome comunemente usato per riferirsi all'orto-clorobenziliden-malononitrile, una sostanza usata come gas lacrimogeno e arma non letale, prevalentemente utilizzata dalle forze dell'ordine per il controllo dell'ordine pubblico. È inoltre considerata anche come un'arma chimica in caso di utilizzo in guerra (sentenza della Cassazione 30 gennaio 1982)[3].
Il gas CS fu scoperto nel 1928 da due scienziati statunitensi, Ben Corson e Roger Staughton; il nome CS deriva infatti dalle iniziali dei loro cognomi.
Il CS fu sviluppato e testato segretamente a Porton Down in Wiltshire, Inghilterra, negli anni cinquanta e sessanta. Inizialmente fu usato sugli animali, successivamente su volontari dell'esercito britannico. È stato dimostrato che il CS ha effetti ridotti sugli animali poiché essi hanno un apparato lacrimale meno sviluppato e sono protetti dalla pelliccia[4].