Geode di Coso

Foto del geode di Coso.

Il geode di Coso è un presunto "OOPArt" (letteralmente "oggetto fuori posto"), ossia un oggetto apparentemente prodotto dall'uomo ma che sembra risalire ad epoche preistoriche; scoperto il 13 febbraio 1961 nei pressi di Olancha, in California, da tre cercatori di pietre rare, Wallace Lane, Virginia Maxey e Mike Mikesell, in realtà si è rivelato essere, in seguito a vari esami scientifici, una roccia argillosa, scambiata per un geode, contenente una candela da motore a scoppio degli anni '20 del '900 All'epoca della scoperta, i sostenitori del creazionismo affermarono che l'oggetto dimostrava la loro tesi secondo cui la Terra non sarebbe nata miliardi di anni fa durante l'evoluzione del sistema solare, ma sarebbe stata creata da Dio poche migliaia di anni fa.

Oggi l'oggetto è andato perso, dopo essere rimasto per anni nella casa di Wallace Lane, uno degli scopritori, senza poter essere sottoposto ad ulteriori analisi. La Lane tentò di vendere l'oggetto per 25.000 dollari, una cifra considerevole, ma senza trovare acquirenti. Mikesell tentando di tagliare la pietra si accorse che conteneva un oggetto di ceramica e metallo. Sullo strato esterno, oltre a frammenti di pietra e conchiglie, venne trovato anche un chiodo e una rondella.

Virginia Maxey, una degli scopritori, affermò che un geologo di sua conoscenza aveva datato la pietra in 500.000 anni, senza però dare modo di verificare la notizia o l'identità di questo esperto. Tuttavia, la stessa Maxey dichiarò che probabilmente si sarebbe trattato di un oggetto vecchio di pochi decenni, incrostato in uno strato di fango cotto dal sole. L'oggetto venne esaminato dal divulgatore creazionista Ron Calais, l'unico ad aver avuto il permesso di fotografare l'oggetto e di farne una scansione a raggi X.

Quando divulgò il materiale realizzato, la stampa cominciò a ricamare la notizia: una particolare attenzione venne prestata dalla stampa creazionista, che vedeva nello strano oggetto una possibile prova per la loro teoria secondo cui la Terra è vecchia solo di poche migliaia di anni, essendo stata creata con i metodi descritti nella Bibbia. La datazione di 500.000 anni venne ripresa anche da Rene Noorbergen, autore creazionista specializzato in libri su fenomeni da lui ritenuti bizzarri, noto per aver cercato per anni l'Arca di Noè sulla base di una testimonianza di un anziano armeno che ha dichiarato di averla vista in gioventù.

Noorbergen affermò che quell'oggetto era indubbiamente precedente al Diluvio Universale. Dopo la divulgazione del fatto, anche la Maxey cambiò la sua versione, affermando che "potrebbe essere uno strumento antico come Mu e Atlantide. Forse un mezzo di comunicazione o un ricercatore direzionale o qualche strumento fatto per utilizzare principi energetici a noi sconosciuti".


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