I Gesta Regum Anglorum[1] sono un’opera di carattere storiografico composta da Guglielmo di Malmesbury, divisa in 5 libri e dedicata alla regina Matilde di Scozia[2]. Il testo presenta quattro versioni, ciascuna di esse a modo suo autoriale[3]. La prima fu conclusa probabilmente nel 1126 e la definitiva nel 1135. Possediamo diversi stadi di composizione intermedi[4]. L’ultima forma del lavoro si caratterizza per l’aggiunta della lettera di dedica all'amico Roberto di Gloucester[5] e di una serie di spiegazioni storiche ricavate dai documenti dell'Abbazia di Glastonbury. Nonostante il focus della narrazione sia la storia della sua madrepatria, Guglielmo descrive minuziosamente anche gli avvenimenti principali dell'Impero Carolingio, della Francia e specie della Normandia. Analizza le relazioni tra i papi e gli imperatori dell’entroterra e racconta in modo esteso la Prima Crociata. Il gusto per le digressioni di Guglielmo si spiega in vario modo: prima di tutto esse forniscono lo sfondo necessario per comprendere gli eventi che si svolgono in Gran Bretagna, altre volte hanno un valore intrinseco per spiegare la storia europea che egli sta narrando e altre volte ancora sono inserite semplicemente per intrattenimento[6].
- ^ William of Malmesbury: Gesta Regum Anglorum, The History of the English Kings: Volume I, ed. R. A. B. Mynors, R. M. Thomson, M. Winterbottom, Oxford 1998, p. 290.
- ^ Il titolo dell’opera non viene mai riportato nella tradizione manoscritta, ma è estrapolato dalla lettera di presentazione che egli indirizza all’amico dedicatario Robert di Gloucester (1119 - 1147 ca.). Esso inoltre presenta un’ambiguità: il latino Gesta Regum Anglorum può significare sia ‘le gesta dei re inglesi’ sia ‘le gesta dei re degli inglesi’. Guglielmo era un autore molto legato alla propria terra e al concetto di origine anglosassone: per questo possiamo immaginare che lui stesso volesse sottolineare la dualità tra i primi re, di origine celtica, e i successivi, giunti dal continente. William of Malmesbury: Gesta Regum Anglorum, cit., ed. R. A. B. Mynors, R. M. Thomson, M. Winterbottom, Oxford 1998, p. XII.
- ^ Esiste uno scambio epistolare con la famiglia regia in cui viene chiesto a Guglielmo, che deve avere accettato in maniera entusiasta, di dedicare l’opera a Matilde, moglie di Enrico I. La donna però morì nel 1118 e il testo venne allora dedicata all’omonima figlia. L'interesse di Matilde per la genealogia dei re della Sassonia serviva per collegare la sua famiglia con quella di Sant’Adelmo di Malmesbury. Alla fine le presunte associazioni si sarebbero rivelate sfuggenti. William of Malmesbury: Gesta Regum Anglorum, cit., ed. R. A. B. Mynors, R. M. Thomson, M. Winterbottom, Oxford 1998, p. XII.
- ^ M. Winterbottom, Beginning a History: Studies in William of Malmesbury, Gesta Regum Anglorum, Book One, p. 101.
- ^ L’opera presenta in realtà tre lettere, con tre diversi dedicatari. Non si trovano tutte ugualmente presenti nei manoscritti della tradizione, per cui si pensa che le lettere siano state allegate dall’autore stesso per fare da accompagnamento alla copia di testo che doveva essere consegnata al dedicatario.
- ^ R. M. Thomson, William of Malmesbury, Woodbridge, Boydell Press 2003, p. 179.