Ghetto di Leopoli | |
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Stato | ![]() |
Città | Leopoli |
Data istituzione | 18 settembre 1941 |
Data soppressione | 27 luglio 1944 |
Abitanti | 110,000−120,000 ab. (8 novembre 1941 - giugno 1943) |
Il ghetto di Leopoli (oggi in Ucraina)[1] (in tedesco ghetto Lemberg; in polacco getto we Lwowie) fu uno dei maggiori tra i ghetti nazisti istituiti nel territorio del Governatorato Generale amministrato dai Nazisti nella Polonia occupata dai Tedeschi durante la Seconda guerra mondiale.
La città di Leopoli ospitava oltre 110 000[1] Ebrei prima dello scoppio della Seconda guerra mondiale nel 1939, e al tempo in cui i Nazisti occuparono la città nel 1941 quel numero era salito a oltre 220 000,[2] in quanto gli Ebrei fuggivano per salvarsi la vita dalla Polonia occidentale occupata dai Nazisti nella relativa sicurezza della Polonia orientale occupata dai Sovietici, che includeva Leopoli. Il ghetto, allestito nella seconda metà del 1941 dopo l'arrivo dei Tedeschi, fu liquidato nel giugno 1943 con tutti i suoi abitanti, che erano sopravvissuti alle precedenti uccisioni, mandati a morire su carri bestiame nel campo di sterminio di Bełżec e nel campo di concentramento di Leopoli.[3]