Giovanni Brusca

«Ho ucciso Giovanni Falcone. Ma non era la prima volta: avevo già adoperato l'autobomba per uccidere il giudice Rocco Chinnici e gli uomini della sua scorta. Sono responsabile del sequestro e della morte del piccolo Giuseppe Di Matteo, che aveva tredici anni quando fu rapito e quindici quando fu ammazzato. Ho commesso e ordinato personalmente oltre centocinquanta delitti. Ancora oggi non riesco a ricordare tutti, uno per uno, i nomi di quelli che ho ucciso. Molti più di cento, di sicuro meno di duecento.»

Giovanni Brusca

Giovanni Brusca, soprannominato in lingua siciliana u verru (il porco), oppure lo scannacristiani per la sua ferocia (San Giuseppe Jato, 20 febbraio 1957), è un mafioso e collaboratore di giustizia italiano, in passato membro di rilievo di Cosa Nostra.

Capo del mandamento di San Giuseppe Jato ed esponente di spicco dei Corleonesi, è stato condannato per oltre un centinaio di omicidi, tra cui quello tristemente celebre di Giuseppe Di Matteo (figlio del pentito Santino Di Matteo), strangolato e sciolto nell'acido quando aveva 15 anni, e per la strage di Capaci, in cui morirono il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e i tre agenti di scorta, Antonio Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani, nella quale Brusca ricoprì un ruolo fondamentale, in quanto fu l'uomo che materialmente spinse il tasto del radiocomando a distanza che fece esplodere il tritolo piazzato in un canale di scolo sotto l'autostrada[1].

Arrestato il 20 maggio 1996, nel 2000 gli viene riconosciuto lo status di collaboratore di giustizia. Il 31 maggio 2021 Brusca, dopo aver trascorso 25 anni in carcere, è stato liberato per aver scontato la sua pena, rimanendo sottoposto alla libertà vigilata per ulteriori 4 anni, secondo quanto stabilito dalla Corte d'appello di Milano[2].

Dal luglio del 2022 è sorvegliato speciale in quanto ritenuto socialmente pericoloso, quindi deve sottoporsi a obbligo di firma e non può uscire la sera o incontrare pregiudicati.[3]

  1. ^ ORA BRUSCA DICE: ESITAI A UCCIDERE FALCONE - la Repubblica.it, su Archivio - la Repubblica.it, 29 marzo 1997. URL consultato il 23 maggio 2021.
  2. ^ Lirio Abbate, Torna libero l’ex boss Giovanni Brusca, in L'Espresso, 31 maggio 2021. URL consultato il 1º giugno 2021 (archiviato il 1º giugno 2021).
  3. ^ di F. Q., Giovanni Brusca "socialmente pericoloso", la misura del Tribunale di Palermo per il boss libero da oltre un anno - Il Fatto Quotidiano, su ilfattoquotidiano.it, 27 luglio 2022. URL consultato il 28 luglio 2022.

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