Giovanni Dolfin | |
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Doge di Venezia | |
In carica | 13 agosto 1356 – 12 luglio 1361 |
Predecessore | Giovanni Gradenigo |
Successore | Lorenzo Celsi |
Nascita | Venezia, 1303 circa |
Morte | Venezia, 12 luglio 1361 |
Sepoltura | Venezia, Basilica dei Santi Giovanni e Paolo |
Luogo di sepoltura | Basilica dei Santi Giovanni e Paolo (Venezia) |
Dinastia | Dolfin |
Coniugi | ignota Caterina Giustinian |
Figli | Benedetto, Pietro, Nicolò, Cataruccia, Costanza, Lucia e Franceschina |
Religione | cattolicesimo |
Giovanni Dolfin (Venezia, 1303 circa – Venezia, 12 luglio 1361) è stato un politico, diplomatico e militare italiano, 57º doge della Repubblica di Venezia dal 13 agosto 1356 fino alla sua morte.[1]
Prima della sua elezione a Doge, prestò servizio, come era consuetudine per un nobile nella Serenissima, in missioni diplomatiche ed in qualità di generale militare e navale. Giureconsulto, all'età di 40 anni sedette nell'assemblea dei quarantuno.
Nel 1348 trattò per la prima volta con il re d'Ungheria, che contese a Venezia il controllo della Dalmazia. Parallelamente a queste battaglie, Venezia fu coinvolta per la terza volta, dal 1350 al 1355, in una guerra su vasta scala con Genova. Dopo essere stato eletto doge, Dolfin riuscì solo a sfondare da Treviso, assediata dall'Ungheria. Anche se venne ricordato come un generale coraggioso e determinato, non riuscì a impedire la perdita della Dalmazia durante l'assedio di Zara e la crisi della città. Tuttavia si impegnò con tutte le sue forze per limitare i danni, riuscendoci in parte.