Giuda Iscariota (in ebraico יהודה איש־קריות?, Yəhûḏāh ʾΚ-qəriyyôṯ in arabo يهوذا الإسخريوطي?; Kerioth, ... – Gerusalemme, 26-36), figlio di Simone, è stato uno dei dodici apostoli di Gesù, colui che secondo il Nuovo Testamento lo ha tradito per trenta denari (Matteo 26:14-16[1]) attraverso il gesto di un bacio.
L'Iscariota è quindi una figura chiave durante la passione di Gesù (la notte del giovedì santo); successivamente al tradimento commette suicidio tramite impiccagione, essendo perseguitato dalla colpa, tuttavia le fonti che riportano tali eventi sono in contraddizione e non riconosciute come storicamente valide.[2][3][4][5] La comunità cristiana lo ritiene l'uomo simbolo del tradimento. L'esatto significato del nome Iscariota è sconosciuto, anche se alcune interpretazioni hanno suggerito che il termine potrebbe indicare «uomo di Kariot» (ish Kariot).[6] Secondo altri potrebbe derivare dal persiano Isk Arioth, ovvero «colui che serve» oppure «colui che sa».
Giuda Iscariota non va confuso con gli omonimi Giuda Taddeo (fratello di Giacomo il Minore) e nemmeno con il quarto figlio di Giacobbe fondatore della tribù di Giuda.