Giustino Fortunato | |
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Senatore del Regno d'Italia | |
Legislatura | dalla XXIII |
Sito istituzionale | |
Deputato del Regno d'Italia | |
Legislatura | XIV, XV, XVI, XVII, XVIII, XIX, XX, XXI, XXII |
Gruppo parlamentare | Centro-sinistra |
Collegio | Melfi |
Sito istituzionale | |
Dati generali | |
Partito politico | Sinistra storica |
Titolo di studio | Laurea in giurisprudenza |
Professione | Storico, scrittore, pubblicista, giornalista |
Firma |
Giustino Fortunato (Rionero in Vulture, 4 settembre 1848 – Napoli, 23 luglio 1932) è stato un politico e storico italiano, fra i più importanti rappresentanti del Meridionalismo.
Studiò i problemi riguardanti la crisi sociale ed economica del sud dopo l'unità nazionale, illustrando nelle sue opere una serie di interventi programmati per fronteggiare la cosiddetta questione meridionale. Durante la sua attività parlamentare, si impegnò nel miglioramento delle infrastrutture, dell'alfabetizzazione e della sanità nel Mezzogiorno, sostenendo politiche di bonifica e profilassi farmacologica.
Il suo pensiero, che toccò aspetti geologici, economici e storici meridionali, esercitò una grande influenza su numerosi meridionalisti e sul panorama politico-culturale del tempo ma, al tempo stesso, fu penalizzato dal suo notorio pessimismo, che lo rendeva sconfortato verso le istituzioni e lo spingeva spesso ad isolarsi dagli schieramenti politici, ricevendo da parte dei suoi detrattori il malevolo nomignolo di "apostolo del nulla"[1]. Tuttavia Fortunato considerò il suo pessimismo "una filosofia del costume"[2]. Fu, altresì, tra i primi che compresero la minaccia del fascismo[3] e figurò in seguito tra i firmatari del Manifesto degli intellettuali antifascisti.