Glocalizzazione o glocalismo[1] è un termine formulato negli anni 1980 in lingua giapponese (dochakuka), successivamente tradotto in inglese dal sociologo Roland Robertson e poi ulteriormente elaborato dal sociologo Zygmunt Bauman per adeguare il panorama della globalizzazione alle realtà locali, così da studiarne meglio le loro relazioni con gli ambienti internazionali.[2]
- La creazione o distribuzione di prodotti e servizi ideati per un mercato globale o internazionale, ma modificati in base alle leggi o alla cultura locale.
- L'uso di tecnologie di comunicazione elettronica, come internet, per fornire servizi locali su base globale o internazionale. Craigslist e Meetup sono esempi di applicazioni web glocalizzate.
- La creazione di strutture organizzative locali, che operano su culture e bisogni locali, al fine di diventare multinazionali o globali. Questo comportamento è stato seguito da varie aziende e corporation, ad esempio dall'IBM.
Numerose organizzazioni internazionali lavorano nello spirito della glocalizzazione. Tra queste vi è il Glocal Forum, attivo dal 2001 nel campo della cooperazione tra città.
- ^ Glocalismo, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 2 febbraio 2023.
- ^ Glocalizzazione, in Lessico del XXI secolo, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2012-2013. URL consultato il 2 febbraio 2023.