Golpe Borghese parte Anni di piombo | |||
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Junio Valerio Borghese, organizzatore del golpe, nel 1970 | |||
Data | 7 - 8 dicembre 1970 | ||
Luogo | Roma | ||
Causa | Neofascismo | ||
Esito | Annullamento del golpe da parte di Junio Valerio Borghese
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Schieramenti | |||
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Comandanti | |||
Effettivi | |||
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Perdite | |||
48 arrestati | |||
Voci di colpi di Stato presenti su Wikipedia | |||
Il golpe Borghese (citato anche come golpe dei forestali o golpe dell'Immacolata, anche notte di Tora Tora, in ricordo dell'attacco giapponese a Pearl Harbor del 7 dicembre 1941) fu un tentato colpo di Stato avvenuto in Italia durante la notte tra il 7 e l'8 dicembre 1970 e organizzato da Junio Valerio Borghese, fondatore del Fronte Nazionale, in collaborazione con Avanguardia Nazionale.[1][2] Il golpe fu annullato dallo stesso Borghese mentre era in corso di esecuzione, per motivi mai chiariti.
Per evitare l'arresto, Borghese si rifugiò in Spagna dove rimase fino alla morte, avvenuta a Cadice il 26 agosto 1974,[3] senza mai più rientrare in Italia benché l'ordine di cattura spiccato nei suoi confronti dalla magistratura italiana fosse stato revocato nel 1973.[3][4] Il processo per il tentato golpe, dopo una condanna in primo grado di numerosi congiurati il 14 luglio 1978, vide la sentenza d'appello del 27 novembre 1984 mandare tutti gli imputati assolti. Il 25 marzo 1986 la Cassazione confermò l'assoluzione.