Goscen

Secondo la tradizione biblica, Goscen (scritto spesso Goshen secondo la traslitterazione inglese) o Gosen era il nome della regione dell'antico Egitto dove s'insediò Giacobbe con la sua famiglia e le sue greggi, quando arrivò da Canaan chiamato da suo figlio Giuseppe, allora ministro del faraone (Gn 46,34; 47,1.4.6.27; 50,8).

Il racconto composito della Genesi su questo insediamento potrebbe riflettere più di una tradizione.

Una di esse, jahvista, ne attribuisce l'iniziativa a Giuseppe stesso che avrebbe poi abilmente indotto il suo Signore a confermare la scelta, che già aveva fatto, del “paese di Gosen” come luogo di insediamento dei suoi.

Le altre, elohista e sacerdotale, attribuiscono al faraone il merito di avere spontaneamente offerto alla famiglia del suo ministro un territorio nel “meglio del paese d'Egitto”, anacronisticamente indicato come il “paese di Ramses”: cioè quello nel quale alcuni secoli dopo Ramses II fece costruire la propria nuova capitale (Pi-Ramses; XIII secolo a.C.) e che è identificabile con l'attuale Qantir. Secondo l'Esodo fra gli operai addetti ai cantieri della città di Ramses lavoravano dei discendenti di Giacobbe-Israele in un'epoca molto posteriore all'arrivo di questi in Egitto. La città di Ramses ebbe vita breve per l'interrimento di uno dei rami del delta e la capitale venne in seguito spostata a Nord a Tanis, detta anche Zoan, e con questi nomi in testi biblici successivi venne indicata la terra d'Egitto in cui risiedettero gli ebrei.

L'assimilazione del “paese di Ramses” con il “paese di Gosen” potrebbe indurre a situare quest'ultimo ai confini orientali del Delta del Nilo, sul quale il grande faraone della XIX dinastia ordinò importanti lavori di sistemazione, fra la linea che congiunge Ramses (Qantir) a Zoan (Tanis) e quella oggi tracciata nell'istmo dal canale di Suez, a nord dei laghi Amari.

Bene irrigata e con ricchi pascoli, questa regione poteva permettere alla famiglia di Giuseppe di “nutrirsi dei migliori prodotti” del paese; ma, in quanto si collocava come una sorta di limite estremo dell'Egitto di fronte ai “deserti” dell'est, consentiva di mantenere i nuovi arrivati isolati rispetto agli Egiziani dell'interno, contadini e cittadini che probabilmente non apprezzavano troppo quei pastori nomadi.

Quando i servizi resi all'Egitto da Giuseppe vennero dimenticati, il faraone persecutore impose il lavoro forzato ai "figli d'Israele" proprio in questo territorio che “ne era ripieno”: nei cantieri di Ramses a ovest e di Pitom a est.

La città di Ramses, nel "paese di Gosen", scampato alle piaghe, probabilmente grazie alla presenza di tanti membri del "popolo del Signore", è citata nell'Esodo come il punto di partenza dello straordinario evento.


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