Il Governo Moro V è stato il trentaduesimo esecutivo della Repubblica Italiana, il quinto e ultimo della VI legislatura.
Rimase in carica dal 12 febbraio[1][2][3] al 30 luglio 1976[4], per un totale di 169 giorni, ovvero 5 mesi e 18 giorni.
Il governo ottenne la fiducia dalla Camera il 21 febbraio 1976 con 287 voti a favore e 220 contrari, con le astensioni di PSI e PRI.
Il governo ottenne la fiducia dal Senato il 25 febbraio 1976 con 141 voti a favore e 113 contrari, con l'uscita dall'aula da parte dei socialisti e dei repubblicani.
Il governo era di minoranza in quanto i socialisti favorirono solo l'astensione ma solo per pochi mesi, infatti in aprile un articolo sull'Avanti! del segretario De Martino ne causò la caduta e le successive elezioni anticipate.[5]
- ^ 12 febbraio 1976 - Giuramento dei componenti del 5° Gabinetto Moro, su archivio.quirinale.it.
«12,00
Il Presidente del Consiglio dei ministri giunge al Palazzo del Quirinale (Vetrata). Accolto dal Capo del Cerimoniale della Presidenza della Repubblica e dal Consigliere Militare Aggiunto di servizio, il Presidente del Consiglio dei ministri, dopo aver passato in rassegna un picchetto d'onore, viene accompagnato, con l'ascensore, al piano di rappresentanza e, quindi, nella Sala degli Arazzi di Lilla, dove sono ad attenderlo il Vice Segretario generale della Presidenza della Repubblica, il Consigliere Diplomatico, il Consigliere Militare, il Consigliere Parlamentare, il Capo della Segreteria Particolare e del Servizio Stampa ed il Comandante dei Corazzieri. Il Presidente del Consiglio dei ministri viene introdotto nello Studio del Capo dello Stato dove presta giuramento sulla copia autentica della Costituzione.»
- ^ Alberto Rapisarda, Dopo il "no" di Forlani a Moro anche gli Interni, su archiviolastampa.it, 12 febbraio 1976.
- ^ Guido Vigna, Moro giura 2 volte (anche per Forlani), in Corriere d'Informazione, 12 febbraio 1976.
- ^ Governo, su archiviolastampa.it, 30 luglio 1976.
- ^ Giovanni Trovati, Il governo ha dato le dimissioni Forse domani sciolte le Camere, su archiviolastampa.it, 1º maggio 1976, p. 1.