La Grande Giumenta (francese Grand Jument o in francese arcaico Grant Jument) è una cavalla di dimensioni gigantesche che funge da cavalcatura per i giganti in diverse opere del Rinascimento. Proveniente da tradizioni medievali, a loro volta ispirate alla mitologia celtica, appare in Le grandi e inestimabili cronache del grande e gigantesco Gargantua, scritto nel 1532, e in cui il mago Merlino la creò dalle ossa su una montagna.
Queste cronache ispirarono François Rabelais[1], che riprese in gran parte questa storia e la cavalla come la calvacatura di Gargantua in La vie très horrifique du grand Gargantua, père de Pantagruel, pubblicato cinque anni dopo[2],[3]. Decorata con una descrizione parodistica, la cavalla africana annega i suoi nemici nelle sue urine e rade tutti gli alberi in Beauce, trasformando la regione in una vasta pianura.
«Et dist istoire, que si la grand jument de son pere y eust este et pisse pareillement, qu'il y eust eu deluge plus enorme que celluy de Deucalion: car elle ne pissoit foys qu'elle ne fist une riviere plus grande que n'est le Rosne […]»
«E dice la istoria che se la gran giumenta di suo padre vi fosse stata e avesse pisciato del pari, sarebbe seguito un diluvio più enorme di quello di Deucalione; poiché non pisciava una volta che non creasse un fiume più grande del Rodano […][4]»