Graziano | |
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Augusto d'Occidente dell'Impero romano | |
Busto di Graziano con diadema dal Museo Archeologico di Treviri e ospitato temporaneamente presso la Gliptoteca (Monaco di Baviera) | |
Nome originale | Flavius Gratianus |
Regno | 4 agosto 367 – 25 agosto 383 co-regnanti:
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Cognomina ex virtute | Germanicus maximus (364-365),[1] Alamannicus maximus (366),[1] Francicus maximus (367),[1] Gothicus maximus (369),[1] Sarmaticus maximus (378),[2] |
Nascita | 18 aprile/23 maggio 359 Sirmio |
Morte | 25 agosto 383 Lugdunum |
Predecessore | Valentiniano I |
Successore | Magno Massimo (usurpatore) Valentiniano II |
Dinastia | valentiniana |
Padre | Valentiniano I |
Madre | Marina Severa |
Consolato | 366, 371, 374, 377, 380 |
Flavio Graziano (in latino Flavius Gratianus; Sirmio, 18 aprile/23 maggio 359 – Lugdunum, 25 agosto 383) è stato un imperatore romano dal novembre 375 fino alla sua morte.
Sotto l'influenza del vescovo di Milano, Ambrogio, l'imperatore Graziano avviò una politica fortemente anti-pagana. Rifiutò di assumere la tradizionale carica di pontefice massimo, eliminò i privilegi dei collegi sacerdotali pagani e fece togliere dal senato romano l'altare della Vittoria. Il gesto di Graziano diede avvio a una lunga polemica fra pagani e cristiani, che fu gestita con estrema durezza dal vescovo Ambrogio, contrario a ogni cedimento. La disputa sull'altare della Vittoria fu l'estremo tentativo del paganesimo di salvaguardare la propria posizione nel mondo politico dell'Impero ormai divenuto cristiano.