La guerra civile di Bougainville, nota anche come conflitto di Bougainville, fu un conflitto armato a più livelli combattuto dal 1988 al 1998 nella provincia delle Salomone del Nord della Papua Nuova Guinea tra le forze armate nazionali e i secessionisti dell'esercito rivoluzionario di Bougainville (BRA) e tra la BRA e altri gruppi armati su Bougainville. La guerra venne descritta dal presidente dell'isola John Momis come il più grande conflitto in Oceania dalla fine della seconda guerra mondiale nel 1945, con una stima di 15 000-20 000 morti, sebbene stime più basse portino il bilancio a circa 1000–2000.[1]
Le ostilità si conclusero ai sensi dell'accordo di pace di Bougainville nel 1998. Il governo nazionale papuano accettò l'istituzione del governo autonomo di Bougainville e concesse alcuni diritti al governo autonomo che avrebbe avuto giurisdizione sulla neonata regione autonoma di Bougainville, che comprende piccole isole periferiche oltre alla stessa isola di Bougainville.