Guerra di padre Le Loutre

Guerra di padre Le Loutre
parte della guerra anglo-francese
Mappa dell'Acadia nel 1743 circa. Il conflitto si combatté prevalentemente nella regione
Data1749 - 1755
LuogoAcadia, Nuova Scozia
EsitoVittoria britannica
Schieramenti
Comandanti
Effettivi
12.000 acadiani
2000 mi'kmaq
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La guerra di padre Le Loutre (1749–1755), nota anche come guerra indiana o guerra micmac o guerra anglo-micmac, fu un conflitto che ebbe luogo tra la guerra di re Giorgio e la guerra franco-indiana in Acadia ed in Nuova Scozia.[4][5] I coloni inglesi vennero guidati dal generale Charles Lawrence e dal ranger del New England, John Gorham. Sull'altro fronte i Mi'kmaq vennero guidati da padre Jean-Louis Le Loutre mentre la milizia acadiana si impegnò in una serie di guerriglie con gli inglesi.[6][7]

Sebbene gli inglesi avessero catturato Port Royal nel 1710, i mi'kmaq e gli acadiani continuarono a occupare le aree di Port Royal e di Canso, in Nuova Scozia. Dopo quarant'anni circa, gli inglesi cercarono di stabilire un controllo definitivo sulla regione corrispondente all'attuale Nuovo Brunswick, innescando la risposta armata degli acadiani. A peggiorare le cose, gli inglesi insediarono 3229 nuovi coloni ad Halifax durante il primo anno; questo numero eccedeva il numero dei mi'kmaq nell'intera regione e venne visto come una minaccia dagli occupanti tradizionali della regione.[8] Inoltre i nuovi coloni erano di fede protestante.

La guerra causò una sollevazione senza precedenti nell'area.[9] Ventiquattro furono i conflitti ad interessare la guerra (tra battaglie, raids e schermaglie), tredici dei quali furono gestiti dai mi'kmaq e dagli acadiani nell'area di Halifax/Dartmouth.

Gli inglesi sfruttarono il conflitto in corso per cercare di consolidare il loro potere nel territorio dell'attuale Nuovo Brunswick e di espandere il protestantesimo nella Nuova Scozia. Molti acadiani e mi'kmaq lasciarono la Nuova Scozia per le colonie francesi dell'Ile St. Jean (Isola del Principe Edoardo) e dell'Ile Royale (Isola di Capo Breton). I francesi pure tentarono di mantenere il controllo sui territori dell'attuale Nuovo Brunswick. In questo si inserì l'azione di padre Le Loutre (a cui si deve il nome del conflitto) che con alcuni suoi confratelli cercò di impedire che gli inglesi si portassero nella regione come accaduto una generazione prima durante la guerra di padre Rale, quando un altro sacerdote aveva tentato di opporsi agli inglesi nella regione dell'attuale Maine.[10][11]

Dopo l'insediamento di ulteriori coloni inglesi ad Halifax, gli acadiani ed i mi'kmaq orchestrarono degli attacchi all'istmo di Chignecto, a Grand Pré, a Dartmouth, a Canso, ad Halifax ed a Country Harbour. I francesi eressero Fort Menagoueche, Fort Beauséjour e Fort Gaspareaux. Gli inglesi risposero attaccando i mi'kmaq e gli acadiani a Mirligueche (poi nota come Lunenburg), Chignecto ed a St. Croix, stabilendo unilateralmente delle comunità a Lunenburg ed a Lawrencetown. Infine gli inglesi eressero dei forti presso Windsor, Grand Pré e Chignecto. La guerra si concluse sei anni dopo con la sconfitta di mi'kmaq, acadiani e francesi nella battaglia di Fort Beauséjour.

  1. ^ Visit Oak Island, su oakislandcompendium.ca.
  2. ^ George E. E. Nichols, "Notes on Nova Scotian Privateers", Royal Nova Scotia Historical Society, March 15, 1904
  3. ^ Edmund Burke, The Annual Register, Or, A View of the History, Politics, and Literature for the Year, su books.google.com, 1786.
  4. ^ John Grenier, The Far Reaches of Empire: War in Nova Scotia, 1710–1760, 2008, ISBN 978-0-8061-3876-3.
  5. ^ John Grenier, The First Way of War: American War Making on the Frontier, 1607–1814, 2005, ISBN 978-1-139-44470-5.
  6. ^ Grenier, 2008, p.148
  7. ^ Patterson, 1994, p.127
  8. ^ Akins, 1895, pp. 5, 27
  9. ^ John Johnson, French attitudes toward the Acadians, in Ronnie Gilles LeBlanc (a cura di), Du Grand Dérangement à la Déportation: nouvelles perspectives historiques, Université de Moncton, 2005, p. 152, ISBN 978-1-897214-02-2.
  10. ^ Granier, 2007, pp.154-155
  11. ^ Patterson, 1993, p.47

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