Guerra civile del 1947-1948 nella Palestina mandataria parte della Guerra in Palestina del 1948 | ||||
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Data | 30 novembre 1947-14 maggio 1948 | |||
Luogo | Mandato di Palestina | |||
Esito |
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Schieramenti | ||||
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La guerra civile del 1947-1948 nella Palestina mandataria costituì la fase prodromica della guerra in Palestina del 1948. Essa scoppiò dopo che l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite ebbe approvato, il 29 novembre 1947, una risoluzione che raccomandava l'adozione del Piano di partizione della Palestina[5]. Quando il Mandato britannico della Palestina giunse al suo termine il 15 maggio 1948 e la componente ebraica sionista proclamò unilateralmente la nascita dello Stato d'Israele, gli Stati arabi confinanti con la Palestina (Regno d'Egitto, Transgiordania, Regno d'Iraq e Repubblica di Siria) invasero il territorio ex-mandatario della Palestina[6] e immediatamente attaccarono le forze ebraiche (oramai israeliane) e numerosi insediamenti ebraici[7]. Il conflitto degenerò in un'aperta guerra tra arabi e israeliani.
Durante la guerra civile in Palestina, l'Yishuv ebraico e le comunità arabe entrarono in conflitto, con gli ultimi appoggiati dall'Esercito Arabo di Liberazione; i britannici, invece, che avevano il dovere di mantenere l'ordine[8][9], stavano organizzando il loro ritiro dalla Palestina (ricevuta in mandato dalla Società delle Nazioni all'indomani del crollo dell'Impero ottomano), intervenendo solo occasionalmente e quasi esclusivamente a propria difesa di fronte ai due contendenti che, in diversa misura, ne contestavano il ruolo passato e presente.