Guerra civile in Uganda (1980-1986) | |||
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Data | ottobre 1980 - marzo 1986 | ||
Luogo | Uganda | ||
Esito | vittoria del National Resistance Movement salita alla presidenza di Yoweri Museveni | ||
Schieramenti | |||
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Comandanti | |||
Perdite | |||
Tra 100000 e 500000 vittime totali | |||
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La guerra civile in Uganda fu un lungo conflitto civile che interessò il territorio dell'Uganda dall'ottobre 1980 al marzo 1986. Il conflitto vide opporsi il governo centrale ugandese, guidato prima da Milton Obote e poi da Tito Okello, a una moltitudine di gruppi ribelli interni, differenti per ideologia e spesso in contrasto gli uni con gli altri.
Obote, già presidente dell'Uganda dal 1966 al 1971, era tornato al potere nel 1979 dopo la deposizione del precedente dittatore Idi Amin Dada, conseguente la sua sconfitta nella guerra ugandese-tanzaniana. La prima opposizione armata al governo di Obote prese vita nel 1980 nella regione del Nilo Occidentale a opera di lealisti del regime di Amin e reduci delle sue forze armate, ma la rivolta crebbe e si estese ad altre zone dell'Uganda dopo le elezioni del dicembre 1980, che l'opposizione ritenne truccate per favorire la vittoria del partito di Obote. Numerosi oppositori politici di Obote presero le armi e si costituirono come gruppi di resistenza armata, mettendo in atto una perdurante guerriglia contro le forze governative ugandesi; tra i vari gruppi di opposizione si affermò in particolare il National Resistance Movement (NRM) di Yoweri Museveni, la cui ala militare (il National Resistance Army o NRA) divenne la più organizzata tra le milizie che si opponevano a Obote.
L'impopolare regime di Obote venne abbattuto da un colpo di Stato delle sue stesse forze armate nel luglio 1985; il generale Tito Okello cercò di formare un governo di unità nazionale associando a sé alcuni dei gruppi di opposizione, ma il movimento di Museveni rifiutò ogni compromesso e il NRA lanciò una serie di efficaci offensive nell'Uganda meridionale tra l'agosto e il dicembre 1985. Il NRA prese la capitale Kampala nel gennaio 1986, e Museveni si proclamò nuovo presidente dell'Uganda; le ultime unità fedeli al vecchio regime furono poi sgominate entro il marzo seguente.
Il conflitto è indicato in varie fonti anche come guerra della foresta ugandese, in particolare per distinguerlo da successivi conflitti civili in Uganda come la guerra civile del 1986-1994 contro il regime di Museveni e come l'insurrezione dell'esercito di Resistenza del Signore; altri nominativi fanno riferimento al ruolo centrale del NRM nel conflitto o al principale teatro geografico in cui il gruppo sviluppò la sua guerriglia, il triangolo di Luwero: il conflitto è quindi indicato anche come guerra di Luwero, rivoluzione del National Resistance Movement o guerra di resistenza[5].