Guerra in Bosnia ed Erzegovina parte delle guerre jugoslave | ||||
---|---|---|---|---|
Il Parlamento bosniaco in fiamme (a sinistra); Ratko Mladić all'aeroporto di Sarajevo durante l'assedio; soldato norvegese ONU a Sarajevo. | ||||
Data | 6 aprile 1992 – 14 dicembre 1995[1][2] (3 anni, 8 mesi, 1 settimana e 6 giorni) | |||
Luogo | Bosnia ed Erzegovina | |||
Esito | Stallo militare
| |||
Schieramenti | ||||
| ||||
Comandanti | ||||
Effettivi | ||||
| ||||
Perdite | ||||
| ||||
Voci di guerre presenti su Wikipedia | ||||
«In Bosnia ed Erzegovina viene condotta una guerra mondiale nascosta,
poiché vi sono implicate direttamente o indirettamente tutte le forze mondiali
e sulla Bosnia ed Erzegovina si spezzano tutte le essenziali contraddizioni di questo e del terzo millennio.»
La guerra in Bosnia ed Erzegovina è stato un conflitto armato combattuto tra il 1º marzo[1][2] 1992 e il 14 dicembre 1995, fino alla stipula dell'accordo di Dayton, che pose ufficialmente fine alle ostilità. Il Tribunale penale internazionale per l'ex-Jugoslavia ha accertato che in Bosnia vi è stato un conflitto internazionale tra l'esercito bosniaco e l'esercito della Repubblica Serba di Bosnia ed Erzegovina la quale mirava ad annettere l’intera Bosnia ed Erzegovina. Al contempo, è stato accertato che la Repubblica Croata dell'Erzeg-Bosnia ha altresì partecipato attivamente nel conflitto con il medesimo obiettivo ovvero l'annessione di una parte del territorio bosniaco.
Il conflitto si inserisce all'interno delle guerre jugoslave svoltesi tra il 1991 e il 2001, all'indomani della dissoluzione della Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia.