Guerra ottomano-persiana (1730-1735)

Guerra ottomano-persiana (1730–1735)
parte Campagne di Nadir e Guerre ottomano-persiane
Imperi ottomano e persiano durante il XVIII secolo
Data1730–1735
LuogoMesopotamia, Caucaso, Persia occidentale
EsitoVittoria persiana[1]
Trattato di Costantinopoli
Trattato di Ganja
Modifiche territorialiNadir riuscì ad espellere gli ottomani dalla Persia occidentale ed a ristabilire la sovranità persiana sul Caucaso. Anche i russi si ritirarono dal Caucaso.[2][3]
Schieramenti
Comandanti
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La guerra ottomano-persiana (1730-1735) fu combattuta fra l'Impero persiano e l'Impero ottomano. Dopo che il supporto ottomano non era riuscito a mantenere la dinastia Hotaki al trono della Persia occidentale che era stata garantita agli ottomani e che venne reincorporata all'interno dell'Impero persiano poco dopo. Il generale safavide Nadir, diede agli ottomani un ultimatum per ritirare le loro truppe, avviso che venne ignorato. Una serie di campagne permisero a ciascuna delle due parti di rimanere in guerra per quasi cinque anni. Infine con la vittoria persiana a Yeghevard, gli ottomani premettero per la pace riconoscendo l'integrità del territorio ottomano e l'egemonia persiana sul Caucaso.

  1. ^ Axworthy, Michael (2009). The Sword of Persia: Nader Shah, from tribal warrior to conquering tyrant, p. 205. I. B. Tauris
  2. ^ Elton L. Daniel, "The History of Iran" (Greenwood Press 2000) p.94
  3. ^ Lawrence Lockhart Nadir Shah (London, 1938)

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