Guerre stellari (Star Wars), successivamente rinominato Star Wars: Episodio IV - Una nuova speranza (Star Wars: Episode IV - A New Hope) è un film del 1977 scritto, diretto, ideato e eseguito da George Lucas, prodotto da Lucasfilm e distribuito da Twentieth Century-Fox. È il primo film pubblicato della serie di film Guerre stellari, nonché quarto capitolo cronologicamente della "Saga degli Skywalker". Ambientato "tanto tempo fa" in una galassia immaginaria governata dal tirannico Impero Galattico, la storia segue un gruppo di combattenti per la libertà conosciuti come l'Alleanza Ribelle, che mirano a distruggere la nuova arma dell'Impero, la Morte Nera. Quando la leader ribelle, la principessa Leila, viene rapita dall'Impero, Luke Skywalker acquisisce i progetti architettonici rubati della Morte Nera e si propone di salvarla mentre apprende le vie di un potere metafisico noto come "la Forza" dal Maestro Jedi Obi-Wan Kenobi. Il cast del film include Mark Hamill, Harrison Ford, Carrie Fisher, Peter Cushing, Alec Guinness, Anthony Daniels, Kenny Baker, Peter Mayhew, David Prowse e James Earl Jones.
Le riprese iniziarono il 22 marzo 1976 e finirono il 16 luglio 1976; le sequenze principali ebbero luogo agli Elstree Studios di Londra, mentre gli esterni sono stati girati negli Stati Uniti, Guatemala e Tunisia. Guerre stellari venne distribuito nelle sale cinematografiche a partire dal 25 maggio 1977. Il film ha incassato 461 milioni di dollari nei soli Stati Uniti d'America e 337 milioni nel resto del mondo, per un totale di 798 milioni di dollari a livello globale.[1][2][3][4][5][6] Il suo successo planetario lo rese il film dal maggior incasso nella storia del cinema, superando gli incassi de Lo squalo di Steven Spielberg del 1975, fino all'uscita di E.T. l'extra-terrestre nel 1982. Nel Nord America, aggiornato al tasso d'inflazione, Guerre stellari rimane tutt'oggi il secondo film dal maggior incasso di sempre (dopo Via col vento), con oltre 178 milioni di biglietti venduti.[7]
Alla sua uscita la pellicola fu accolta con critiche estremamente positive: vinse molteplici premi, tra cui 1 Golden Globe, 2 BAFTA, 9 Saturn Awards e diventò il secondo film con maggiori nomination ai Premi Oscar 1978, dove riuscì ad aggiudicarsene 6 su 10 (Migliore montaggio, Migliore scenografia, Migliori costumi, Migliori effetti speciali, Migliore colonna sonora e Miglior sonoro), con aggiunto l'Oscar alla carriera assegnato a Ben Burtt per il suo contributo nell'ambito degli effetti visivi. La colonna sonora del film, composta da John Williams ed eseguita dalla London Symphony Orchestra, ha ricevuto due dischi di platino negli Stati Uniti e nel Regno Unito e due Grammy Awards per la Best Score Soundtrack for Visual Media e Best Pop Instrumental Performance.
Diversi sondaggi popolari e riviste di settore lo collocano in cima alla lista dei migliori film di tutti i tempi.[8][9][10][11][12] In seguito alla sua uscita, il film ha acquisito sempre maggior popolarità, scatenando un enorme fenomeno culturale senza precedenti in ogni parte del mondo[13][14][15][16] e attirando un numero considerevole di appassionati e fan club. I costumi, le scene d'azione e le musiche sono diventati punti di riferimento per tutti coloro che tutt'oggi creano opere di fantascienza e non solo, influendo sui lavori di grandi cineasti, tra cui Ridley Scott, Christopher Nolan, Peter Jackson, James Cameron, Gareth Edwards, J.J. Abrams, John Lasseter, Roland Emmerich e David Fincher.
Nel 1989, Guerre stellari è stato scelto per essere conservato all'interno del National Film Registry presso la Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti, mentre nel 2007 la Visual Effects Society lo ha inserito al 1º posto della VES 50, riportante i 50 film più importanti nel campo degli effetti visivi.[17] Nel 1998, l'American Film Institute ha inserito Star Wars al 1º posto dell'AFI's Years of Film Scores.[18] Nel 2007, lo stesso organo ha collocato il film al 13º posto nella sua lista dei 100 migliori film statunitensi di tutti i tempi.[19][20]