Hong Gildong jeon

Hong Gildong jeon
Titolo originale홍길동전
Hong Gildong jeon
Altri titoliLa storia di Hong Kil-tong
AutoreHŏ Kyun
1ª ed. originaleXVI-XVII secolo
1ª ed. italiana2003
Genereromanzo
Lingua originalecoreano

Hong Gildong jeon (Hangul: 홍길동전; hanja: 洪吉童傳), tradotto in italiano nel 2003 come La storia di Hong Kil-tong[1], è un romanzo coreano scritto durante la dinastia Joseon e attribuito a Hŏ Kyun (1569-1618).[2][3] È considerato il primo romanzo coreano in vernacolare.[3][4][5][6]

Il protagonista della storia é Hong Kiltong, il figlio illegittimo di un ministro e di una serva, dotato di un'enorme intelligenza e di poteri magici che usa per derubare gli aristocratici corrotti. Nonostante i coreani amino paragonare Hong Kiltong a Robin Hood,[7][8] i motivi che spingono i due personaggi letterari a "rubare ai ricchi per dare ai poveri" sono fondamentalmente differenti. Mentre l'eroe inglese agisce per un motivo di pubblica utilità, desiderando rendere ai propri concittadini ciò che è stato loro tolto dalle tassazioni ingiustificate, Kiltong è mosso da un bisogno di autoaffermazione: poco considerato dalla sua famiglia, in quanto figlio illegittimo, cerca un modo per conseguire una posizione sociale che attesti il suo talento e la sua intelligenza.[9] Egli non contesta l'ordine che ha causato il problema, ma anzi aspira a farne parte.[10]

Secondo alcuni studiosi la figura del protagonista potrebbe essere ispirata a quella dell'omonimo bandito citato negli Annali dinastici (Wangjo-sillok), arrestato durante il regno di Yŏnsan-gun.[11]

  1. ^ Kyun Ho, La storia di Hong Kil-tong, a cura di S.T. Scerbo, Rubbettino, 2003, ISBN 9788849807899.
  2. ^ Hŏ Kyun, 2004, p. 15.
  3. ^ a b Hŏ Kyun, Divagazioni dell'esilio, a cura di Tonino Puggioni, Milano, O barra O edizioni, 2003, p. 27, OCLC 1030980364.
  4. ^ Pihl, 1968, p. 18.
  5. ^ Hŏ Kyun, 2004, p. 12.
  6. ^ Hŏ Kyun, 2003, p. 41.
  7. ^ (EN) Charles Montgomery, Hong Gildong as the ‘Impossible Key’ to Korean Literature, su ktlit.com, 4 maggio 2013. URL consultato il 10 settembre 2018.
  8. ^ Hŏ Kyun, 2004, p. 11.
  9. ^ Hŏ Kyun, 2003, pp. 9-10.
  10. ^ Hŏ Kyun, 2003, p. 14.
  11. ^ Hŏ Kyun, 2003, p. 44.

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