Hong Chengchou[1], nome di cortesia Yanyan e nome d'arte Hengjiu, (Liangshan, 1593 – Nan'an, 1665) è stato un politico e militare cinese che prestò servizio sotto le dinastie Ming e Qing.
Dopo aver ottenuto la posizione di jinshi (進士; candidato prescelto) negli esami imperiali del 1616, regnante l'imperatore Wanli, entrò a far parte del servizio civile dei Ming e prestò servizio come funzionario nello Shaanxi. Durante il regno Chongzhen (r. 1627–1644), fu promosso Ministro della guerra e viceré di Suliao (薊遼; un'area che comprendeva parti dell'attuale Shandong, Hebei e Tianjin). Nel 1642 si arrese e disertò all'Impero Qing guidato dai Manciù dopo la sua sconfitta nella battaglia di Songjin. Divenne uno dei principali studiosi-politici Han (cinesi) dell'Impero Qing. Mentre era in carica, incoraggiò i manciù ad adottare la cultura Han e li consigliò su come consolidare il proprio controllo sugli ex-territori dei Ming. A parte Dorgon e Fan Wencheng, Hong Chengchou fu considerato uno dei politici più influenti della prima dinastia Qing. Tuttavia, fu anche maltrattato dai cinesi Han per la sua defezione aio Qing e per la sua soppressione dei Ming Meridionali, una dinastia effimera formatasi dai resti del caduto Impero Ming.