Huang Bamei[4], nota anche come Huang P'ei-mei[1][2] o Huang P'emei[3] (黃八妹S, Huáng BāmèiP; Distretto di Jinshan, 1906 – Taipei, 4 maggio 1982), è stata una pirata cinese che prestò servizio come comandante della guerriglia nel corso della seconda guerra sino-giapponese e della seconda fase della guerra civile cinese, schierata con la Repubblica di Cina ma con periodi di dubbia fedeltà. All'apice del suo potere comandava una forza di 50000 persone e 70 navi[1][3], ed era considerata la pirata più famosa in Cina[1].
Nata nei pressi di Shanghai in una famiglia di contadini poveri, Huang fu impegnata in attività criminali fin da piccola, aiutando il padre nel trasporto e nella vendita di sale di contrabbando. Iniziò la sua carriera di pirata nel 1931, compiendo incursioni lungo le coste delle province di Jiangsu e Zhejiang; sebbene fosse stata arrestata e condannata a morte nel 1933, Huang fu rilasciata dalla prigione grazie all'intervento della sua famiglia e dei loro contatti tra le autorità. Dopo lo scoppio della seconda guerra sino-giapponese nel 1937, Huang fu tra i comandanti delle bande locali reclutate dall'Esercito rivoluzionario nazionale per scopi di guerriglia; la sua lealtà durante il conflitto fu sospetta, spesso oscillando tra Cina, Giappone e vari gruppi locali man mano che l'equilibrio di potere nella guerra cambiava, ma dal 1940 in poi combatté in modo più affidabile per l'Esercito nazionalista cinese. Le sue attività consistevano spesso in attacchi e incursioni di pirati, sebbene prendesse parte anche a battaglie e fornisse informazioni all'Office of Strategic Services degli Stati Uniti d'America.
Dopo la conclusione della seconda guerra mondiale Huang tornò alla pirateria compiendo incursioni attorno al lago Tai, sebbene fosse poi sconfitta dalle forze governative. Huang fu di nuovo reclutata dall'Esercito nazionalista nel 1948 per combattere contro i comunisti nella guerra civile cinese. Aiutò nella difesa delle isole Dachen e di Taiwan, ma si allontanò in gran parte dalle operazioni militari dopo aver rifiutato un'offerta della Central Intelligence Agency nel 1951. In seguito divenne un membro influente di un'organizzazione femminile fondata da Soong Mei-ling, moglie del leader nazionalista Chiang Kai-shek, e lavorò per prendersi cura dei rifugiati scampati a Taiwan.