Iena striata | |
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Stato di conservazione | |
Prossimo alla minaccia (nt)[1] | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Phylum | Chordata |
Classe | Mammalia |
Ordine | Carnivora |
Sottordine | Feliformia |
Famiglia | Hyaenidae |
Genere | Hyaena |
Specie | H. hyaena |
Nomenclatura binomiale | |
Hyaena hyaena (Linnaeus, 1758)[2] | |
Sinonimi | |
Areale | |
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La iena striata (Hyaena hyaena Linnaeus, 1758) è una specie di iena originaria di Africa settentrionale e orientale, Medio Oriente, Caucaso, Asia centrale e subcontinente indiano.
Viene classificata dalla IUCN come prossima alla minaccia (Near Threatened), in quanto la popolazione globale viene stimata a meno di 10.000 esemplari maturi, che devono tuttora fronteggiare persecuzioni dirette e accidentali, nonché i problemi correlati alla diminuzione delle prede; di conseguenza si stima che la popolazione totale rischia di diminuire del 10% nel corso delle prossime tre generazioni[1].
È la più piccola delle vere iene e mantiene molte caratteristiche primitive proprie dei viverridi andate perdute nelle specie più grandi[4], come un cranio più piccolo e meno specializzato[5][6]. Sebbene sia prevalentemente una divoratrice di carogne, gli esemplari più grandi sono in grado di uccidere le proprie prede[7] e in rari casi sono stati registrati anche attacchi agli esseri umani[8]. La iena striata è un animale monogamo e maschi e femmine si aiutano tra loro nell'allevamento dei piccoli[9]. Animale notturno, la iena striata esce generalmente allo scoperto solo nella completa oscurità e si ritira velocemente nel proprio rifugio prima del sorgere del sole[10]. Nonostante abbia l'abitudine di fingersi morta quando viene attaccata, fronteggia coraggiosamente anche predatori di dimensioni maggiori nelle dispute per il cibo[11].
La iena striata è un soggetto piuttosto frequente nel folklore mediorientale e asiatico. In alcune aree, a certe parti del suo corpo vengono attribuiti poteri magici ed esse vengono pertanto utilizzate come filtri o talismani[12]. Viene inoltre citata nella Bibbia ebraica, dove viene indicata come tzebua o zevoa, nonostante non compaia in alcune traduzioni della Bibbia in italiano[13].
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