Ibn Khafaja

Ibrāhīm ibn Abī l-Fatḥ ibn ʿAbd Allāh ibn Khafāja (in arabo إبراهيم بن أبي الفتح بن عبدالله بن خفاجة الأ?; Alzira, 10581138) è stato un poeta arabo-andaluso.

Nacque nel 1058 ad Alzira, vicino a Valencia, dove trascorse gran parte della sua vita. È uno dei più famosi poeti di al-Andalus (la Spagna islamica). Nacque all'epoca delle Taifa e visse nel periodo almoravide.[1]

Portò la poesia arabo-andalusa a un livello di grande raffinatezza.[2] La sua poesia include alcuni panegirici, ad esempio in onore al sultano almoravide Yūsuf ibn Tāshfīn, nel quale mostrò la gratitudine che egli aveva nei suoi confronti per aver salvato al-Andalus dalla Reconquista cristiana.
Altre sue poesie trattano il tema dell'amore e altre ancora descrivono i paesaggi di al-Andalus, in particolar modo i lussuosi giardini, tant'è che si guadagnò il soprannome di "al-Jannān" (il Giardiniere).

Quando i Castigliani arrivarono nella regione di Valencia (attorno al 1100), Ibn Khafāja partì per il Maghreb al-Aqsa. Era amante del vino, non si sposò mai ma ebbe molte amanti.[3]

Ibn Khafāja dimostrò, in alcune delle sue poesie, un atteggiamento rivoluzionario nel linguaggio, utilizzando un vocabolario molto originale, che la scrittrice Salma Khadra Jayyusi descrive come "caldo e sensuale, ossessionato dall'intimità umana, turbolento e consapevole della violenza della vita intorno lui in un paese in preda alla guerra, intimorito dalla natura ed eternamente mistificato per la sua bellezza".[2]

Lo stile di Ibn Khafāja influenzò i poeti andalusi a lui successivi, in particolar modo quelli del Sultanato di Granada. È considerato il poeta andaluso per eccellenza, il famoso storico maghrebino al-Maqqari (1578-1632) espresse nelle sue opere l'ammirazione che provava per il poeta andaluso[4].

Ancora oggi, le opere di Ibn Khafāja sono presenti nelle antologie dei poeti di lingua araba e non solo, e ciò lo colloca tra i più grandi poeti di al-Andalus e di tutti i tempi.[3]

  1. ^ Samuel G. Armistead, E. Michael Gerli (ed.), Medieval Iberia, an Encyclopedia, 2003, s.v. «Ibn Khafaja».
  2. ^ a b Salma Khadra Jayyusi, "Nature poetry and the rise of Ibn Khafaja," in: Salma Khadra Jayyusi (ed.), The legacy of Muslim Spain, Leida, E.J. Brill, 1994, p. 381.
  3. ^ a b Arie Schippers, "Ibn Khafaja (1058-1139) in Morocco. Analysis of a laudatory poem addressed to a member of the Almoravid clan", in: Otto Zwartjes et alii (ed.) Poetry, Politics and Polemics: Cultural Transfer Between the Iberian Peninsula and North Africa, Amsterdam, Rodopi, 1996, p. 14.
  4. ^ (TR) Esat Ayyildiz, ENDÜLÜSLÜ ŞAİR İBN HAFÂCE’NİN TABİAT ŞİİRLERİ, in Çukurova Üniversitesi İlahiyat Fakültesi Dergisi (ÇÜİFD), vol. 21, n. 1, 22 giugno 2021, pp. 142–160, DOI:10.30627/cuilah.820409. URL consultato il 26 settembre 2021 (archiviato dall'url originale il 26 dicembre 2022).

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