Incidente di Xi'an parte della guerra civile cinese | |||
---|---|---|---|
I tre principali coinvolti nell'incidente di Xi'an: Zhang Xueliang, Yang Hucheng e Chiang Kai-shek | |||
Data | 12 dicembre - 26 dicembre 1936 | ||
Luogo | Xi'an, Shaanxi, Cina | ||
Causa | Arresto di Chiang Kai-shek | ||
Esito | Fine delle campagne di accerchiamento Creazione del Secondo Fronte Unito Fine temporanea della guerra civile cinese | ||
Schieramenti | |||
Comandanti | |||
Perdite | |||
| |||
Voci di guerre presenti su Wikipedia | |||
Incidente di Xi'an | |
---|---|
Nome cinese | |
Cinese tradizionale | 西安事變 |
Cinese semplificato | 西安事变 |
Pinyin | Xī'ān Shìbìan |
Wade-Giles | Hsi-an Shih-pian |
L'incidente di Xi'an, precedentemente romanizzato come Incidente di Sian, fu una crisi politica che ebbe luogo a Xi'an, nello Shaanxi, nel 1936.
Chiang Kai-shek, leader del Governo nazionalista della Cina, venne arrestato dai suoi generali subordinati Zhang Xueliang e Yang Hucheng, al fine di costringere il governo del Partito Nazionalista cinese (Kuomintang o KMT) a cambiare le sue politiche riguardanti l'Impero del Giappone ed il Partito Comunista Cinese (PCC).[1]
Prima dell'incidente, Chiang Kai-shek seguiva una strategia di "prima pacificazione interna, poi resistenza esterna", che comportava l'eliminazione del PCC e la pacificazione del Giappone per concedere il tempo alla modernizzazione della Cina e delle sue forze armate. Dopo l'incidente, Chiang si schierò con i comunisti contro i giapponesi. Tuttavia, quando Chiang arrivò a Xi'an il 4 dicembre 1936, i negoziati per un fronte unito erano in corso da due anni.[2] La crisi si concluse dopo due settimane di trattative, durante le quali Chiang venne infine rilasciato e tornò a Nanchino, accompagnato da Zhang. Chiang accettò di porre fine alla guerra civile in corso contro il PCC ed iniziò a prepararsi attivamente per l'imminente guerra con il Giappone.[1]