L'integralismo religioso (o integrismo religioso[1]) è un tipo di integralismo che, facendo riferimento a una religione e in particolare ai suoi testi sacri e dogmi, mira ad applicarne «compiutamente i principî [...] nella vita politica, economica e sociale»[2] della collettività. A questo scopo si tende a eliminare il pluralismo filosofico, ideologico e d'azione, rigettando le idee differenti.[3] Per raggiungere tale obiettivo, gli integralisti sottomettono la politica e le leggi dello stato ai precetti della religione, operazione che portata alle sue estreme conseguenze si traduce nell'instaurazione di una teocrazia.
- ^ L'unica differenza fra i due termini è che integrismo – dato come semplice equivalente di integralismo dal Vocabolario della lingua italiana Treccani, "integrismo" – essendo meno comune non è altrettanto logorato: non ha subito l'uso generico, approssimativo e scorretto dell'altro. Negli anni settanta, il vescovo Franco Costa dichiarò in un documento della Conferenza Episcopale Italiana che era possibile riconoscere integrismo in Comunione e Liberazione (accusa che, a causa dell'importanza dell'estensore, è rimasta a lungo come etichetta del movimento) laddove sulla stampa si preferiva il termine "integralismo" (già allora dispregiativo: per esempio nel 1975 Il Messaggero pubblicava una notizia intitolata «Picchiati studenti integralisti di Comunione e Liberazione»).
Il termine integrismo, tuttavia, è stato poi spesso usato all'interno del mondo cattolico con lo stesso senso dispregiativo di integralismo.
- ^ Definizione del 1908 dal Dizionario Etimologico della Lingua Italiana Zanichelli.
- ^ Dalla definizione di integralismo del Vocabolario della lingua italiana Treccani, edizione in linea.