L'intelligenza artificiale forte o intelligenza artificiale generale (in sigla AGI dall'inglese artificial general intelligence) è la capacità di un agente intelligente di apprendere e capire un qualsiasi compito intellettuale che può imparare un essere umano.[1][2] È l'obiettivo principale di alcune delle ricerche nell'intelligenza artificiale e un argomento comune nella fantascienza e nella futurologia. Alcune fonti accademiche riservano il termine "IA forte" (strong AI) a quei programmi informatici in grado di essere senziente e di avere una coscienza. Il concetto di IA forte è stato analizzato e contestato dal filosofo John Searle nel suo esperimento della stanza cinese. Egli ha affermato:
«According to strong AI, the computer is not merely a tool in the study of the mind; rather, the appropriately programmed computer really is a mind»
«Secondo l'intelligenza artificiale forte, il computer non sarebbe soltanto, nello studio della mente, uno strumento; piuttosto, un computer programmato opportunamente è davvero una mente»
Al contrario dell'IA forte, l'intelligenza artificiale debole[4] o "ristretta"[5] non ha lo scopo di possedere abilità cognitive generali, ma piuttosto di essere in grado di risolvere esattamente un singolo problema; le fonti accademiche riservano il termine "debole" per quei programmi che non mostrano di avere una coscienza o una "mente" equiparabile a quella umana.
L'attività di ricerca iniziale sull'intelligenza artificiale, comunque, si concentrò su alcuni campi ristretti, quali il riconoscimento di pattern e scheduling automatico, nella speranza di poter ricavare così una comprensione della vera intelligenza. Il termine "intelligenza artificiale" venne in questo modo ad indicare, oltre all'idea dell'IA forte, anche il lavoro svolto in questi settori limitati ("IA debole").
Un sondaggio del 2020 ha rilevato che ci sono all'attivo 72 progetti di ricerca e sviluppo sull'intelligenza artificiale generale sparsi in 37 nazioni.[6]