Inter-Services Intelligence | |
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stemma dell'ISI | |
Descrizione generale | |
Attivo | 1948 - oggi |
Nazione | Pakistan |
Tipo | Servizio segreto |
Ruolo | Sicurezza interna Controspionaggio Coordinamento servizi segreti militari |
Sede | Islamabad |
Soprannome | ISI |
Comandanti | |
Direttore generale | Lieutenant-General (Generale di Corpo d'Armata) Rizwan Akhtar |
Fonti nel testo | |
Voci su unità militari presenti su Wikipedia |
L'Inter-Services Intelligence, o ISI (in urdu Bayna al-Khidmāti Mukhābarāt?), è la più importante e potente delle tre branche dei servizi di Intelligence del Pakistan. Dipendente dalle forze armate pakistane, essa è stata fondata nel 1948, alla nascita dello Stato pakistano, con il compito principale di coordinare le attività dei servizi segreti operanti nelle forze armate. L'ISI fu creata dall'ex maggiore generale del British Indian Army Sir Robert Cawthome, allora vice capo di stato maggiore dell'esercito pakistano[1].
Considerata uno «Stato nello Stato», l'ISI è sostenitrice di una politica talora contraria a quella indicata dal suo governo. I "fratelli" fondamentalisti che dirigono la Moschea Rossa a Islamabad sono anche, notoriamente, assai vicini all'ISI ed essa è stata esclusa dal Presidente dell'epoca, il gen. Pervez Musharraf, dall'azione militare che ha condotto all'assalto della Moschea Rossa nel luglio del 2007, a vantaggio dell'organizzazione rivale della Military intelligence[2].
Il gen. Musharraf ha sostituito il capo dell'ISI, il gen. Ashfaq Kiyani, col gen. Nadim Taj, antico segretario di Musharraf e parente della moglie di quest'ultimo, il 21 settembre 2007[2]. Inoltre una purga è stata condotta nell'autunno del 2007 nel settore « antiterrorista » dell'ISI, giudicata vicina ai gruppi pro-Talebani[2]. Nel gennaio 2012 il tenente generale Ahmed Shuja Pascià ha incontrato a Dubai Musharraf invitandolo a non rientrare in Pakistan, a riprova della ancora stretta vicinanza tra i vertici del servizio ed il precedente presidente[3]. Fonti riportano di connessioni tra l'ISI ed Israele, ma con una smentita ufficiale da parte del servizio[4].