Internamento dei militari italiani nella seconda guerra mondiale

L'internamento dei militari italiani nella seconda guerra mondiale iniziò dalla firma dell'armistizio di Cassibile, siglato dal Regno d'Italia con le Nazioni Unite per cessare le ostilità iniziate nell'arco della seconda guerra mondiale.

Il generale Castellano (in borghese) ed il generale Eisenhower si stringono la mano dopo la firma dell'armistizio a Cassibile, il 3 settembre 1943.

Causa l'avanzata degli Alleati dal sud Italia e messo sotto pressione dal generale Eisenhower,[1] il 3 settembre del 1943 il governo italiano aveva firmato a Cassibile la prima versione di un armistizio con gli inglesi e gli americani (il cosiddetto armistizio corto), abbandonando di fatto l'alleanza con i tedeschi. L'accordo era stato firmato dal generale Giuseppe Castellano.[2]

Al momento della firma dell'armistizio, mezzo milione di italiani si trovò sottoposto o nelle immediate vicinanze degli eserciti dell'Asse, che imposero il disarmo forzato di tutte le forze di terra, mare ed aria sulle quali avevano la possibilità di agire.

  1. ^ Indro Montanelli - Paolo Granzotto 1986, pag. 225.
  2. ^ Bruno Vespa, 2004, pag. 11

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